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Edilizia e demografia. Sono questi i problemi principali che si trova ad affrontare Piacenza in questi ultimi anni. Lo sostiene Giuseppe Baracchi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Piacenza.
“Aree dismesse e capacità di convertirle. Questo è il primo problema per il nostro territorio. A questo in effetti si lega l’andamento demografico. Se una città perde abitanti, i servizi devono diminuire numericamente e aumentare qualitativamente. Se riapriamo in continuazione degli spazi, la concorrenza porterà qualcuno a chiudere. Piacenza ha circa 700 mila metri quadrati di superficie da riconvertire, con 100 mila abitanti; pensiamo che a Milano, per esempio, i metri quadrati da riconvertire sono 300 mila per 5 milioni di abitanti: una sproporzione che ci fa capire che abbiamo un problema”.
“Non solo commercio, ma anche il tessuto abitativo. A Piacenza abbiamo circa 6mila alloggi sfitti, più quelli che saranno costruiti nei prossimi anni. Parliamo di circa 8 mila alloggi per 15 mila abitanti che però mancano. In questo caso l’unica soluzione sarebbe demolire i comparti e restituire suolo al suolo, diminuendo l’edificato e il costruito”.
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