Il periodo delle feste fa sorridere i ristoratori piacentini, numeri in crescita e a volte inaspettati. Pesa però la crisi energetica. E’ questo in sintesi quanto emerso nel sondaggio realizzato a Radio Sound.
Secondo il gestore del ristorante Paoli le cose stanno andando molto meglio rispetto a un anno fa. “Come numeri è stata una rinascita dopo il periodo legato al Covid però il caro energia ha condizionato gli incassi. C’è poi della speculazione, il cappone prima di Natale l’ho comprato a 16.90 e dopo il 26 è sceso a 9.90”.
Ottimo il periodo natalizio anche all’Osteria la Cambusa. “Noi abbiamo sempre lavorato, grazie a una clientela che possiamo definire uno zoccolo duro, quindi non posso lamentarmi. Per quanto riguarda la crisi energetica, la situazione è di difficile comprensione perché non riesco a capire le dinamiche delle utenze. Ho avuto la bolletta della luce molto alta per poi abbassarsi a novembre, tanto da risultare minore di quella pagata nel 2021. La problematica maggiore del momento è la mancanza di personale specializzato“.
Natale al di sopra delle aspettative, così commentano da K Zero. “Molto, molto bene! I numeri sono ottimi pur avendo tenuto chiuso a Natale e Santo Stefano e il 31 farò salo il pranzo. Durante questo periodo abbiamo avuto sempre pieno, a pranzo e cena. E’ stata una cosa sorprendente tanto che noi eravamo partiti con degli ordini e poi li abbiamo triplicati”.
Il voto che possiamo dare a questo finale di 2022? Appena sufficiente. Il titolare del Ristorante Pizzeria La Mamma a Rottofreno. “Un po’ di lavoro si è cominciato a vedere dopo la metà di dicembre e soprattutto nell’ultima settimana che precede il Natale. Non è stato ancora l’anno della rinascita dopo il periodo Covid. Ci sono locali che sono già ripartiti e altri che fanno più fatica. Anche la crisi energetica non aiuta, solo di luce io in 4 mesi ho pagato quello che pagavo in un anno.
Il periodo natalizio è partito un po’ in ritardo anche Nido del Picchio a Carpaneto. “L’ultima settimana prima del Natale è andata molto bene e ora c’è una buona aspettativa per l’ultimo dell’anno. Il 2022 è andato bene ma non possiamo definirlo ancora come l’anno della rinascita dopo la crisi economica dovuta al periodo Covid. Ci sono preoccupazioni per il 2023, diciamo che i segnali di chiusure di attività in questo fine anno non sono buoni”.
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