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Rotatoria all’ingresso di Ponte dell’Olio, comitato e associazioni ribadiscono il no: “Snatura l’ingresso al paese senza risolvere i problemi” – AUDIO

“La decisione dell’Amministrazione Provinciale di modificare l’incrocio in ingresso a Ponte dell’olio, con una rotonda tra la statale della Val Nure e la Provinciale di Carpaneto, pone diverse questioni che a nostro parere non hanno sufficientemente valutato”. Lo sostenevano lo scorso aprile Legambiente, insieme al Comitato Difesa Ambientale Val Nure e Italia Nostra. Tutti concordi nel ritenere inadatta la modifica viaria proposta dalla giunta. E tornano a far sentire la loro voce oggi, in occasione della Conferenza dei Servizi, presentando all’amministrazione provinciale le proprie osservazioni.

“La rotatoria non è una soluzione”

“Noi abbiamo inviato le osservazioni in questo momento all’amministrazione provinciale di Piacenza in quanto tra poco ci sarà la Conferenza dei Servizi. Noi come comitato avevamo già fatto una nostra valutazione con una conferenza stampa nel mese d’aprile proprio per mettere in evidenza quanto non riteniamo questa rotatoria risolutiva del problema. Problema che invece la Provincia ritiene di andare a superare con la rotatoria”. Lo spiega Piera Reboli, del Comitato Difesa Ambientale Val Nure.

“Snatura l’ingresso del paese”

“Perché abbiamo detto che non è opportuno il nostro modo di vedere? Prima di tutto perché snatura l’ingresso del paese. E’ un paese storico, è un paese con un imbocco significativo, un ponte ottocentesco e un imbocco ad un borgo altrettanto caratteristico per la valle per cui toglierà l’identità a questo ingresso. Ma anche perché riteniamo che questa rotatoria non rappresenti un miglioramento né per i pedoni né per il traffico pesante che li continua ad esserci perché il traffico pesante viene soprattutto dalla cava di Albarola”.

“Questo traffico pesante transita sul ponte ottocentesco e poi dovrebbe vedere diversi svincoli: quello per Bettola, quello per l’imbocco al borgo e quello per la strada di San Giorgio. Ci sembra che quell’ingresso che non è in mezzo al mondo, non è in mezzo a un campo, ma appunto è caratterizzato da una situazione particolare meritasse almeno uno studio per verificarne l’impatto definitivo”.

“Tutela ambientale? Manca la coerenza”

“Quando si parla di tutela ambientale manca totalmente secondo noi la coerenza”, commenta Anna Lalatta, di Italia Nostra. “Qui hanno dato una concessione trentennale per continuare questa cava che in realtà pare, da quello che ci risulta, abbia comunque modificato l’assetto del territorio e che anche dal punto di vista agroalimentare ci siano stati dei problemi, perché da quello che abbiamo constatato molti dei nostri vitigni di quella zona, le eccellenze, non avranno futuro”.

“Quindi chiediamo in effetti che ci sia la coerenza tra gli indirizzi anche costituzionali (qualche anno fa, è stato inserito anche l’ambiente nell’articolo 9 della Costituzione, quindi non solo cultura e paesaggio) e chiediamo che ci sia sempre questa coerenza nella politica nostra e quindi anche nell’amministrare”.

Il codice dei beni culturali

“Se dovessi scendere poi nel dettaglio, potrei aggiungere che comunque anche da tanto tempo, relativamente anche a Piazza Cittadella, noi ci battiamo perché si applichi quella norma del codice dei beni culturali che tutela le piazze e le strade storiche e che non si possono trasformare. Quindi anche in questo senso io vorrei un riscontro da parte di chi poi opera, perché noi crediamo molto che questo articolo del codice dei beni culturali. Un articolo che ha voluto Italia Nostra nel 2024 e che si deve applicare alla lettera, senza le continue interpretazioni”.

“Perché con queste demolizioni, le zone storiche si perdono, cioè noi le cancelliamo e non le possiamo più ricostruire, perché questo è un dato di fondo. Quindi Italia Nostra continuerà la sua opera in accordo con Legambiente, in accordo con il comitato che si è costituito apposta per la tutela di Ponte dell’Olio. Tutto il territorio, tutti i vari comuni interessati a questa operazione dovrebbero effettivamente esprimersi e valutare dal punto di vista dell’articolo 9 della Costituzione quanto questa operazione è positiva o negativa”.

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