Attualità

Salute mentale, a Piacenza il più alto numero di cittadini seguiti dall’Ausl. Altro primato: gli screening oncologici

Nuovi dati Agenas: Piacenza si distingue per gli screening oncologici. Nel 2024 l’Azienda Usl conquista il primo posto per lo screening del collo dell’utero, il secondo per quello del tumore al seno e cresce anche sul colon-retto, confermando un trend positivo iniziato negli ultimi anni: un segnale di una rete territoriale che funziona e che continua a rafforzare la propria capacità di presa in carico.

Agenas: da dove arrivano questi dati

Le buone notizie arrivano dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), l’ente pubblico che, per conto del Ministero della Salute, raccoglie e confronta i dati di tutte le realtà sanitarie italiane. L’analisi in oggetto si riferisce agli indicatori relativi al Sistema di valutazione delle performance manageriali (34 nel 2024) rispetto agli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi. Tali indicatori spaziano dalla prevenzione all’assistenza territoriale, dagli esiti di salute agli investimenti e sono organizzati per cluster, cioè gruppi di Aziende simili per dimensione.

Piacenza rientra nelle realtà con 250–400 mila abitanti, un inquadramento che consente un confronto realistico e trasparente con territori di pari dimensione.

Gli esiti clinici – come la mortalità prevenibile e quella trattabile – confermano la buona qualità delle risposte fornite dall’Azienda, collocando Piacenza nella fascia alta delle realtà del cluster.  

Prevenzione

All’interno del cluster di riferimento, Piacenza si colloca ai primi posti per percentuale di screening rispetto alla popolazione target. Nello specifico, al secondo posto per screening alla mammella (70.8%), al quarto posto per screening colon-retto (49.9%) e al primo posto per screening cervice (77.6%).

Territorio in salute: cure primarie e presa in carico solide

Anche l’assistenza distrettuale registra risultati robusti e positivi nel confronto con le altre realtà del cluster: complessivamente Piacenza, all’interno del proprio cluster, risulta avere la quarta migliore performance, con valutazione complessiva che si colloca tra “alto” e “molto alto”.  

Gli indicatori Agenas richiamano diversi elementi qualificanti dell’assistenza al di fuori dell’ospedale: una rete hospice particolarmente sviluppata, un sistema di consultori familiari radicato e capace di raggiungere le comunità e livelli elevati di presa in carico da parte dei servizi di salute mentale (primo posto assoluto in Italia con una presa in carico di 28,28 assistiti per 1.000 abitanti).

Anche gli indicatori legati all’emergenza-urgenza confermano una buona capacità di risposta. Tra le aziende con la stessa popolazione di riferimento (250–400 mila abitanti), Piacenza presenta uno dei tempi medi più contenuti tra la chiamata al 118 e l’arrivo del mezzo di soccorso: 13 minuti, un dato sensibilmente migliore rispetto a molte realtà simili in Italia, classificandosi solo dietro un’altra azienda del Friuli-Venezia Giulia. 

Accanto a questi aspetti, risultano contenuti i ricoveri evitabili per patologie croniche – come diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e scompenso cardiaco – e la percentuale di accessi inappropriati in Pronto soccorso di pazienti over75, dati che riflettono la qualità della gestione territoriale e la continuità assistenziale garantita dai servizi.

In sostanza, i cittadini possono contare su percorsi di presa in carico efficaci, cure primarie affidabili e una buona disponibilità di servizi diffusi sul territorio.

Salute mentale

Un altro elemento di rilievo riguarda la salute mentale. Nel confronto nazionale Piacenza è la realtà con il più alto numero di cittadini seguiti dai Dipartimenti di salute mentale (28 ogni mille abitanti), segno di servizi che intercettano i bisogni e offrono percorsi di presa in carico continui e strutturati.

Questo dato testimonia la pro-attività e il costante impegno profuso quotidianamente da parte degli operatori dei Centri di Salute mentale per la presa in carico di pazienti gravi.

Coerentemente con questo quadro, la percentuale di ri-ricoveri psichiatrici tra 8 e 30 giorni è tra le più basse del cluster, un indicatore che misura la continuità assistenziale e la qualità degli interventi sul territorio.

Assistenza ospedaliera

In ambito ospedaliero, la valutazione 2024 colloca Piacenza in una fascia medio-alta, a conferma del percorso di crescita avviato negli ultimi anni. Tra gli indicatori positivi emerge la durata media dei ricoveri nei reparti di Medicina interna e Geriatria, che risulta migliore rispetto alla media nazionale del cluster. Questo dato, spesso utilizzato come misura dell’efficienza organizzativa, evidenzia una buona capacità di gestione dei posti letto e di programmazione delle dimissioni.

Sostenibilità economico-finanziaria

Piacenza registra performance in media con l’andamento del cluster. Si evidenziano come elementi positivi, il costo pro-capite per l’assistenza farmaceutica (seconda migliore realtà del cluster) e la tempestività dei pagamenti dei fornitori, ampiamente sotto (-18 giorni) rispetto a quanto previsto da normativa.

Le aree da migliorare

Come emerge dal cruscotto Agenas, ci sono anche ambiti su cui concentrarsi nei prossimi anni: il rinnovo tecnologico e delle attrezzature, la riduzione dei tempi di attesa ospedalieri per determinate tipologie di interventi e una parte della cosiddetta “fuga” verso altre province per casistica semplice. Si tratta di elementi già noti e al centro dei programmi aziendali di miglioramento, per i quali si rileva comunque un risultato in crescita rispetto alle performance 2023.

Questi dati non vanno letti come una classifica, ma come uno strumento di trasparenza e miglioramento, che mette in evidenza quanto contino l’organizzazione e la capacità di presa in carico dei bisogni delle comunità.  Ogni indicatore va interpretato tenendo conto dei bisogni reali della popolazione e i margini di miglioramento restano una responsabilità costante per tutti i professionisti dell’Azienda. Per questo il lavoro di Agenas è un’occasione di confronto e di crescita: lo sforzo è quello di continuare a rafforzare prevenzione, prossimità e percorsi di presa in carico, a partire dalle aree già performanti e intervenendo con decisione dove i dati evidenziano la necessità di ulteriori passi avanti. 

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