Di seguito un intervento a firma dell’assessore al Welfare e Servizi sociali Nicoletta Corvi dopo la nota di ieri firmata da Massimo Trespidi.
In merito alle dichiarazioni del consigliere Trespidi, è doveroso fornire informazioni puntuali su un tema delicato come la povertà. È comprensibile che possa essere sconcertato dalla presenza di poveri ed emarginati; meno comprensibile è che, come consigliere comunale, non conosca il sistema strutturato di servizi e interventi storici e quelli che il Comune ha sviluppato negli ultimi tre anni , né sembri aver intercettato alcuna comunicazione mirata.
Il sistema di sostegno alle persone in grave marginalità è complesso e mira a costruire percorsi di autonomia e di evoluzione positiva. Penso ai luoghi di accoglienza notturna, femminile e maschile, incrementati dall’inverno 2022 con l’“emergenza freddo”, e alla Stazione di posta inaugurata nell’aprile 2025: un’evoluzione del centro diurno che offre docce, lavanderia, aiuto amministrativo, recapito postale, accompagnamento ai servizi territoriali, sostegno per la ricerca di lavoro e casa. Accanto a questo, il progetto housing first ha permesso di destinare alloggi a chi, dopo l’esperienza nei rifugi e nei servizi diurni, vuole darsi una possibilità per un percorso di autonomia e crescita. Uscire dalla povertà estrema è difficile, ha bisogno di supporto, richiede fiducia, in sé e negli altri, e la capacità di immaginare un futuro diverso.
Questo lavoro quotidiano e prezioso degli operatori del servizio sociale comunale non sarebbe possibile senza la collaborazione con Azienda sanitaria, Forze dell’ordine – inclusa la Polizia Municipale – Croce Rossa, Anpas, cooperative sociali e associazioni di volontariato che gestiscono i servizi in appalto o in coprogettazione con il Comune. Un ruolo imprescindibile è svolto anche da Caritas, che integra i servizi pubblici con la Mensa della fraternità, il Centro di ascolto e altri luoghi di accoglienza e sostegno. Fondamentale infine il PRINS, pronto intervento sociale attivo h24, che consente di rispondere alle emergenze nei festivi, di notte e negli orari di chiusura dei servizi.
Ma la povertà continua a crescere come fenomeno globale e locale. Nonostante l’impegno di una rete così ampia, è evidente che nessun sistema potrà mai dare risposta puntuale a ogni singolo caso, specie per chi è privo di titolo di soggiorno e quindi escluso dai servizi pubblici e privati. Resta comunque la disponibilità ad accogliere segnalazioni dai cittadini per valutare ogni situazione concreta. La vera domanda, a mio avviso, non è solo cosa faccia il Comune o gli “addetti ai lavori”, ma quanto ciascuno di noi sia disposto ad accogliere e sostenere questa povertà.
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