Cronaca Piacenza

Siccità, Berselli (Autorità del Fiume Po): “Situazione mai vista, in alcune zone difficoltà anche per l’acqua potabile. Importante che i territori collaborino” – AUDIO

“La situazione è critica perché il fiume Po ha una portata in esaurimento. Abbiamo decretato il carattere di estrema siccità idrologica, quindi semaforo rosso, che consente alle Regioni di richiedere al governo lo stato d’emergenza. La criticità è nei serbatoi: ci sono 130 comuni in Piemonte, 25 in Lombardia e 14 in Emilia Romagna (in provincia di Parma), che afferiscono al servizio idropotabile attraverso le autobotti. Per sostenere questa portata in esaurimento occorre prelevare l’acqua dai grandi laghi regolati e cercare di prelevarne il meno possibile per quanto riguarda l’agricoltura perché altrimenti compromettiamo troppo la portata a valle e quindi ci potrebbero essere difficoltà negli usi idropotabili per quanto riguarda la Romagna e alcuni comuni del Veneto, per un totale di 750 mila abitanti”.

Meuccio Berselli, segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, è stato ospite di Radio Sound per analizzare la situazione di estrema siccità che stiamo attraversando: per cercare di capire le cause e come affrontare questo momento.

“A Piacenza non ci sono particolari sofferenze legate all’uso idropotabile, ci sono piuttosto sofferenze per quanto riguarda il comparto agricolo. Proprio per questo il fatto di richiedere lo stato d’emergenza significa avviare una pratica legata ai ristori e ai danni che possa consentire agli imprenditori agricoli di avere almeno un ristoro”.

“Io sono molto preoccupato perché le previsioni non indicano nessun periodo di calma, mentre le temperature sono in continuo rialzo. Dobbiamo ispirarci a un principio di sussidiarietà e cooperare tra territori per evitare davvero che qualcuno possa rimanere davvero senz’acqua”.

“Una situazione così non l’abbiamo mai vista. Per quanto riguarda il livello del fiume, fino a qualche giorno fa aveva raggiunto una situazione che non si vedeva da 70 anni. Ma il punto è la concomitanza di fattori: meno 70% di neve durante l’inverno, 120 giorni senza pioggia e temperature così alte prima dell’inizio dell’estate, un mix che non si era mai visto ed è per questo che siamo entrati in una crisi così profonda”.

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