Politica

Lunedì in Comune audizione dell’Ausl, sit-in del comitato contro il nuovo ospedale: “No al partenariato pubblico-privato”

In occasione del dibattito che si terrà in Consiglio Comunale avente ad oggetto: “lo stato attuale della sanità piacentina”, con l’audizione del direttore generale dell’Ausl di Piacenza, il comitato “Salviamospedale” organizza un presidio davanti alla sede del Comune di Piacenza, per evidenziare “che il progetto per la costruzione di un nuovo ospedale porterà alla privatizzazione dello stesso”.

Il comitato ha trasmesso a tutti i consiglieri comunali una relazione in cui vengono indicate le criticità del partenariato pubblico/privato e le conseguenze deleterie per la nostra sanità. 

La nota del comitato

La scelta del project- financing spacciato dalla Regione come scelta lungimirante e moderna per la costruzione dell’ospedale stravolge l’iniziale impostazione che prevedeva, lo ribadiamo, il completo finanziamento pubblico dell’opera.

La regione stessa anziché spiegare perché il finanziamento pubblico è diminuito dal 2021 al 2024 di ben 91 milioni passando dai 227 stanziati in allora ai 136 attuali, ha estratto dal cilindro lo strumento del project- financing che chiama in causa il privato con un finanziamento di 160 milioni.

Nove dichiarazioni di interesse

Non stupisce affatto che vi siano ben nove “dichiarazioni di interesse” da parte dei privati a partecipare al progetto. Vale la pena soffermarsi sulla natura del project-financing. Con questa tipologia di contratto, pubblico e privato costruiscono insieme l’opera diventando soci. La prima particolarità consiste nel fatto che l’amministrazione pubblica partecipa all’operazione finanziaria come socio finanziatore ma anche come unico cliente.

La seconda è che tutta l’operazione sarà gestita dal socio privato con la qualifica di concessionario. Sarà lui che realizzerà il progetto, che quindi detterà le regole e che – ecco la terza parte – gestirà il finanziamento pubblico (nel nostro caso i 114 milioni).

Proporrà un canone di disponibilità per l’utilizzo dell’immobile realizzato e verranno a lui affidati in monopolio per una durata presumibile di 30 anni tutti i servizi di hard facility (compresa la fornitura dei vettori energetici) e lo sfruttamento delle aree accessorie.

Per capirci avremo una sola gara della durata di trent’anni per i servizi che più avanti elenchiamo, con tanti saluti alla libera concorrenza e alle eventuali variazioni di costo che nel frattempo potranno intervenire.

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