Come dovrebbe essere Piacenza? Qual è l’archetipo di città ideale? Cosa manca alla nostra città per essere perfetta o per lo meno per riuscire a valorizzare le proprie eccellenze? In sostanza, abbiamo chiesto ai candidati sindaco quale sia il loro sogno nel cassetto per Piacenza.
“Realizzare tutto quello che abbiamo programmato e per il quale abbiamo ottenuto fondi importanti, dai 76,5 milioni di euro di fondi PinQua al nuovo ospedale, passando per l’ex ospedale militare con la Facoltà di Medicina. Quindi vogliamo che vengano realizzati questi percorsi già concreti e già avviati. Vorrei una città più attrattiva sotto tutti i punti di vista, più green, una città dove i giovani per i quali stiamo investendo tanto abbiano la possibilità non solo di studiare e fare formazione ma davvero di vivere appieno con soddisfazioni personali e professionali per il loro futuro”.
“Una città che possa migliorare la sua bellezza e possa diventare più accogliente, più produttiva e più sicura. Immaginiamo anche che non sia una città della logistica, ma che possa sviluppare tutte le sue componenti e potenzialità che sono tante. La logistica va bene così, ma non un metro quadrato di più”.
“Ne ho tanti, ma se devo dirne uno spero che nel prossimo futuro Piacenza possa essere conosciuta come la città dei bambini. Significa una realtà dove il traffico pesante e veicolare non sia più l’elemento forte, ma una città che possa dedicare la sua attenzione a pedoni e ciclisti”.
“Vorrei che Piacenza fosse più a misura d’uomo, una città piena di verde (cosa che adesso non è) e mi piacerebbe che la città si ricongiungesse al fiume perché Piacenza nasce qui proprio per la sua connessione al fiume e noi l’abbiamo interrotta. Quindi riprenderci la vita vicino al fiume riqualificando il corso d’acqua”.
“Il mio sogno nel cassetto? Una Piacenza diversa da quella attuale, che è una città trascurata, non manutenuta, una città alla quale non si è voluto bene. Abbiamo bisogno di gente che ami Piacenza, abbiamo bisogno di persone normali che facciano prima di tutto cose normali: una città pulita, una città ben tenuta, poi se c’è possibilità di fare qualcosa in più anche coi fondi del PNRR ben venga, però iniziamo dall’ordinario che è sempre il miglior straordinario”.
“Vorrei che fosse la città in cui si sceglie di vivere. Per me è stato così dopo anni all’estero. Anche per le giovani coppie e i ragazzi deve essere un luogo dove iniziare un progetto di vita. Una Piacenza più verde, sostenibile, con una qualità dell’aria migliore in cui ci sia un buon trasporto pubblico e ci si possa muovere in bicicletta”.
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