Terme di Bobbio, nel sottosuolo ancora abbondanza di acque: “Delibera della Regione”

Acque termali e terreno di San Martino a Bobbio, delibera della regione. Il comitato Terme annuncia che i carotaggi su S. Martino sono stati fatti e dicono che c’è abbondanza di acque termali. “Potremmo iniziare così ad immaginare un presidio termale piccolo e funzionale. Invece ci dobbiamo accontentare di una delibera; ma è concreta, arriva dalla regione ed è significativa”.

“Sul terreno di San Martino c’è già stata un’altra delibera, votata all’unanimità in data 8-8-19 dall’Unione comuni val Trebbia-Luretta. Affermava la volontà di procedere con gli scavi, a condizione che la regione fornisse i finanziamenti. La sottigliezza burocratica vuole che affermare una volontà non comporti necessariamente procedere al passo successivo, in questo caso richiederli, i finanziamenti”.

“La vicenda del terreno di s. Martino è scandita da silenzi e attese, tutt’altro che lineare. Infatti la richiesta di fondi è stata inoltrata dall’Unione val Trebbia-Luretta, presidente Pasquali, alla regione solo due mesi dopo, a giochi chiusi. Per questo è importante ora l’ultimo pronunciamento della giunta regionale che conferma per iscritto, con la delibera del 22 novembre, che i fondi ci sono. A condizione che ora l’unione faccia la sua parte”.

“Chi ha seguito la vicenda sa che i fondi sono quelli necessari per concludere l’indagine geologica del 2018 richiesta dall’Unione comuni val Trebbia-Luretta, allora presidente Albasi. L’indagine aveva dato due informazioni: Che sotto S. Martino ci sono evidenze di acque termali e che la vecchia sorgente in galleria è difficilmente riattivabile”.

“I due carotaggi finali diventano l’anello mancante per confermare o meno le acque termali. Una chiarezza necessaria per andare verso un riutilizzo della risorsa termale o verso altre soluzioni. La volontà di far chiarezza dovrebbe esser patrimonio di tutti gli amministratori, di qualsiasi orientamento”.

“Che sia la volta buona dopo otto mesi di ritardi e silenzi ? Ora la delibera della regione stabilisce un punto fermo su fondi e modalità di accesso. Cosa altro manca all’Unione per dare il via agli scavi?”.

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