L’ incontro presso la Prefettura di Piacenza, tenutosi ieri, 19 giugno 2025, e volto a definire il Contratto Integrativo Provinciale (CIP) per i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, si è concluso con un nulla di fatto. La procedura di raffreddamento e conciliazione, attivata a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTUCS, non ha portato a un intesa condivisa tra le parti, lasciando il settore in uno stato di incertezza.
La riunione, presieduta dal Prefetto Paolo Ponta, coadiuvato dal Capo di Gabinetto Claudio Giordano, aveva come obiettivo il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale valido per tutti i lavoratori del comparto nella provincia di Piacenza. Le Organizzazioni Sindacali Confederali avevano ribadito con forza la richiesta di apertura di un tavolo negoziale per la definizione di tale contratto integrativo. La piattaforma sindacale, presentata precedentemente, mirava non solo al recupero del potere d’acquisto perso negli ultimi anni, ma anche al miglioramento delle condizioni di lavoro del settore, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e alla valorizzazione della professionalità. Tra i punti prioritari della piattaforma figuravano buoni pasto omogenei dal valore uninominale di 7,00 Euro, un premio di risultato annuale legato alle presenze o reperibilità, indennità per sedi disagiate o ad alto rischio, e retribuzione delle ore obbligatorie di esercitazioni al poligono.
Al tavolo delle trattative erano presenti le rappresentanze di Assiv Confindustria, Anivp Confcommercio e Legacoop Emilia Ovest. In particolare, Anivip Confcommercio ha manifestato la propria disponibilità all’apertura del tavolo richiesto dalle organizzazioni sindacali. Tuttavia, Assiv Confindustria e Legacoop Emilia Ovest hanno espresso la loro indisponibilità a procedere con l’accordo integrativo provinciale, motivando la loro posizione con il fatto che il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di settore è ancora in corso. Ani Sicurezza (Sicuritalia), un’altra delle principali realtà del settore, non è stata presente all’incontro, facendo subito percepire la difficoltà della vertenza.
Così, nonostante un’ampia discussione, non è stato possibile raggiungere un’intesa. Preso atto dell’impossibilità di pervenire a un accordo, la Prefettura ha ufficialmente dichiarato la mancata conciliazione, registrando una profonda spaccatura tra le posizioni dei datori di lavoro e quelle dei lavoratori.
Di fronte a questo stallo, le organizzazioni sindacali hanno annunciato una serie di iniziative di lotta. Sono previste assemblee di settore per definire le prossime azioni. Le prime forme di protesta includeranno il blocco degli straordinari, che dovrebbe scattare dalla seconda settimana di luglio e protrarsi fino a metà agosto. Inoltre, nell’ultima settimana di luglio, verranno probabilmente organizzate assemblee specifiche per azienda, preparando i lavoratori a una stagione di proteste che si preannuncia complessa e potrebbe avere ripercussioni sui servizi di sicurezza in tutta la provincia.
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