L’aumento dell’addizionale Irpef ha portato a entrate pari a 5,5 milioni di euro. E’ emerso questo pomeriggio durante il consiglio comunale dove la giunta ha illustrato la variazione di bilancio. Variazione dovuta anche all’incremento dell’Irpef, appunto, che nel 2023 ha garantito all’amministrazione entrate aggiuntive e non conteggiate inizialmente pari a 933,612 mila euro. Il tema dell’Irpef ha riacceso il dibattito con il centrodestra che ha rimarcato la propria contrarietà alla tanto discussa decisione. Massimo Trespidi ha utilizzato termini piuttosto diretti.
“Siete la giunta delle tasse, siete dei gabellieri che si esaltano in questa ardita impresa di mettere le mani nelle tasche dei piacenti. Una ardita impresa che vi ha anche fatto perdere il senso della misura, perché pensavate di avere un maggiore introito di 4 milioni e mezzo di aumento dell’IRPEF, invece avete quasi 5 milioni e mezzo di aumento dell’IRPEF. Se foste coerenti, li restituireste ai piacentini”.
Anche Alternativa per Piacenza ha ricordato la propria contrarietà all’aumento dell’imposta. Lo ha detto Luigi Rabuffi.
“Una valutazione che ci riporta indietro di qualche mese e che si ricollega necessariamente a quell’aumento del 50% dell’addizionale comunale IRPEF che vi ha visto protagonisti appena vi siete insediati. Colpevolmente a protagonisti, lasciatemelo dire. Era il 27 di febbraio del 2023, erano trascorsi solo 8 mesi dal vostro insediamento, quando con un salto mortale, degno del migliore Arturo Brachetti, il trasformista, oppure se amate gli animali, degno di un camaleonte, avete deciso di far pagare ai piacentini, dopo aver giurato e spergiurato soprattutto alla luce di quello che è successo, che non l’avreste fatto, 4,3 milioni di euro in più di tasse rispetto al 2022”.
A difesa della tanto contestata decisione è intervenuto il sindaco Katia Tarasconi.
“Meno male che la matematica non è un’opinione e meno male che i bilanci sono pubblici, perché chi vuole guardare i numeri lo può fare, se lo può scaricare e se lo può leggere. Perché si può anche non essere d’accordo su come noi decidiamo di impegnare i fondi, però tentare di confondere i cittadini dicendo cose che nulla hanno a che vedere con la variazione di bilancio di oggi, a me lascia un po’ perplessa”.
“Torniamo al tema IRPEF, io lo so che arriviamo alla fine e parleremo ancora dell’addizionale IRPEF perché ci sono alcuni temi che sono un po’ un refrain e quindi escono tutte le volte. Se voi siete convinti che politicamente sia una strategia che paga, va bene, detto ciò ribadisco quello che è già stato detto un anno e mezzo fa quando abbiamo purtroppo deciso di fare la manovra: stiamo parlando, su un reddito di 17 mila euro, di meno di 4 euro al mese di incremento, che però fanno la differenza nell’erogare dei servizi, sociali soprattutto”.
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