“In una recente intervista la direttrice generale dell’AUSL di Piacenza, Paola Bardasi, restituisce l’immagine di un’Azienda sanitaria in cui sembra andare tutto bene, mentre la realtà che cittadini ed operatori sanitari vivono ogni giorno racconta tutt’altro”. Così Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.
Non emerge alcun minimo cenno di autocritica o presa di coscienza rispetto ai problemi reali. Alle domande relative alle aree critiche su cui intervenire, alla carenza di medici ed infermieri o alle lunghe liste d’attesa, la risposta è sempre la medesima: che di problemi, in realtà, non ce ne sono. Che le liste d’attesa sono scorrevoli e spesso generano solo polemiche in quanto – secondo la direttrice – i tempi sarebbero rispettati. In sostanza, ciò che emerge, è la sensazione dell’Ausl che i cittadini si lamentino per nulla.
La verità è che l’Azienda vive in una realtà parallela, senza riconoscere le criticità evidenti su cui invece sarebbe necessario intervenire.
La scorsa settimana, in Consiglio Comunale, avevo infatti già evidenziato alcune criticità significative: un’AUSL alle prese con problemi gravi, liste d’attesa interminabili, un buco di bilancio rilevante e una dirigenza coinvolta in numerosi procedimenti giudiziari, compresi quelli che vedono la stessa Bardasi indagata. Ed avevo sottolineato come, nel mezzo di tutto questo, un elemento mi avesse ulteriormente colpita: la presenza, sempre più frequente, di una specifica agenzia di comunicazione agli eventi pubblici (e non) dell’Asl.
Agenzia che — guarda caso — è la stessa a cui spesso si rivolge la giunta Tarasconi e che ha curato la sua campagna elettorale.
In aula avevo posto la questione con la dovuta prudenza, anche perché sul sito dell’AUSL non compare alcun riferimento ad incarichi esterni di comunicazione, ed è per questo che avevo formulato il tema in termini dubitativi.
Oggi, però, arriva una conferma ufficiale proprio dalle parole della direttrice Bardasi: l’AUSL di Piacenza ha effettivamente incaricato un’agenzia di comunicazione esterna, pur disponendo già di un ufficio interno dedicato (e naturalmente retribuito).
E, di fronte alla richiesta del giornalista di chiarire l’entità della spesa sostenuta dall’Azienda per questo servizio, la direttrice ha risposto di non ricordarne l’ammontare.
Una risposta che, credo, lasci perplessa non solo me, ma chiunque ritenga fondamentale una gestione trasparente delle risorse pubbliche.
Per questo motivo rivolgo pubblicamente all’AUSL di Piacenza una richiesta molto semplice — e doverosa nell’interesse dei cittadini, che quei servizi li pagano: rendere noto quanto l’Azienda investa nella comunicazione interna e quanto in quella esterna.
Auspico che questi dati vengano resi pubblici quanto prima, in nome della trasparenza, del rispetto dei contribuenti e della serietà che un’Azienda sanitaria dovrebbe sempre garantire.”
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