
Tante erano state le preoccupazioni della vigilia quante sono state le soddisfazioni riportate poi sul campo. Piacenza Baseball cancella Brescia dal diamante e firma due perentorie vittorie ( 7-0 in gara1 e 12-2 in gara2). Grazie ad una buona dose di spirito di abnegazione da parte loro, D’Auria recupera all’ultimo alcuni degli infortunati e la squadra risponde al meglio con due prove da incorniciare. Insomma ottimi riscontri su tutti i fronti per il miglior Piacenza visto dall’inizio del campionato.
Gara 1
Piacenza Baseball parte subito col piglio giusto ed anche se il punteggio s’inchioda per quattro inning sullo 0-0 l’impressione è che a breve i padroni di casa possano impadronirsi del match. La prima accelerazione al quinto attacco: singolo di Carsana, doppio di Pancini e Brescia che cerca di arginare la situazione rischiando due basi intenzionali. Ma due lanci pazzi, la volta di sacrificio di Hernandez ed un altro singolo di Zironi generano il 4-0 che esalta il De Benedetti. Ache se il vantaggio è buono ma non larghissimo, risulta chiaro il cambio di inerzia della partita.
Il colpo del ko al sesto inning col 6-0 conseguente alla base concessa ad Albasi, al singolo di Marelli, ad un altro lancio pazzo, alla smorzata di sacrificio di Carsana completata dai successivi singoli di Pancini e Chacon. Di fatto la partita finisce qui anche perché le mazze bresciane faticano maledettamente sui lanci dei pitcher piacentini. E qui va sottolineato come quattro dei cinque lanciatori avvicendati sul mount biancorosso fossero under18, una soddisfazione che rende ancor più piacevole la vittoria. Ad onore di cronaca, il settimo e ultimo punto lo si inanella all’8° partendo da Contardi colpito per continuare con la base a Marelli ed il singolo risolutore di Calderon.
Gara 2
Mattatore di gara2 era Jesus Da Silva contro i cui i battitori bresciani si sono avvitati senza costrutto per l’intero incontro. A voler trovare il pelo nell’uovo si potrebbe imputare al lanciatore biancorosso una falsa partenza fatta di due singoli ed un colpito sui primi tre battitori dopo il play-ball. Gli ospiti andavano sul 2-0 ma Da Silva toglieva le castagne dal fuoco propiziando un doppio gioco e da quel momento per Brescia calava il buio.
Mai più nessuna difficoltà, solo altre due valide e ben otto eliminazioni al piatto. E quando Piacenza, a partire dal 3° inning, si sbloccava macinando punti ad ogni attacco tutto diventava fin troppo facile. Lo 0-2 veniva ribaltato fino al pesante 12-2 finale, specchio di un tabellino fatto di 13 battute valide con 5 doppi. Trovare un solo protagonista diventava un’impresa visto che pressoché tutti battevano almeno una valida ed i punti prodotti erano battuti a casa da nove battitori diversi. Una prova collettiva magistrale orchestrata da un Da Silva in formato lusso.
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