Volley

Busa Foodlab, le parole del presidente Stefli e di Giulio Costa sulla pallavolo giovanile

Se per le prime squadre del MioVolley sono riprese le attività in palestra, resta ancora fermo il settore giovanile in attesa di nuove disposizioni previste per gennaio. Al pari di altre categorie professionali, il mondo sportivo giovanile è senz’altro tra quelli che ancora ha maggiormente subito le conseguenze della pandemia privato non solo di allenamenti e di un’importante attività fisica e motoria, ma di altrettanto importanti momenti sociali, di relazione e di incontro con le proprie compagne di squadra e i loro allenatori.

I dirigenti e gli allenatori del Consorzio in questi mesi hanno comunque cercato di tenere vivo il legame con le famiglie delle atlete. Sono al lavoro per garantire la massima sicurezza degli spazi da punto di vista igienico-sanitario facendo sentire le atlete e le loro famiglie al sicuro. Con la speranza di poter riaprire presto le porte dei palazzetti.

Lo psicologo Giulio Costa

«La pandemia e le disposizioni sanitarie stanno latentemente comunicando che le relazioni sono pericolose poiché entrando in relazione con gli altri si rischia di entrare in contatto con il virus. Bambini ed adolescenti si stanno sempre più abituando a fare a meno della vita comunicaria e di relazione. Quando invece per il proprio sviluppo psichico, è un ingrediente fondamentale di cui nutrirsi nel loro cammino verso l’adultità. Sappiamo il ruolo che lo sport ha come mediatore dell’inclusione sociale in età evolutiva e come antidoto al rischio del ritiro sociale».

Pier Luigi Stefli, uno dei presidenti del Consorzio MioVolley

«Tutti noi chiudiamo un anno molto difficile, sotto ogni punto di vista. Il settore giovanile è stato estremamente penalizzato. Non è stata pallavolo quella consentita nella finestra di maggio e giugno, troppo breve è stata la ripartenza tra settembre e ottobre prima dei nuovi blocchi. Per quanto riguarda le attività di base, alcune categorie giovanili ed alcune serie seniores non di interesse nazionale sono di fatto sospese da mesi a data da destinarsi e nessuno ad oggi sa quando potremo ripartire. L’auspicio è quantomeno quello di ritornare in palestra. Tutti a tutti i livelli e con le dovute precauzioni, nel rispetto dei protocolli sanitari, ma di tornare a fare sport in piena libertà, gioia e con i compagni e le compagne di squadra. Da parte del Consorzio promettiamo il massimo impegno per mantenere attive strutture, staff e tutto quanto necessario per gli allenamenti. Dalle difficoltà se ne esce migliorati e si apprezza molto di più la vita di tutti i giorni, sarà così anche stavolta».

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