Il Governo Conte avrebbe deciso di aumentare l’aliquota della cedolare secca sugli affitti abitativi a canone calmierato, che si applica anche alle locazioni degli studenti universitari. L’aliquota è attualmente pari al 10 per cento, per effetto della decisione del Governo Renzi nel 2014, confermata dal Governo Gentiloni nel 2017, e la sua misura ridotta è motivata dalla finalità di favorire l’accesso all’abitazione da parte delle famiglie che non possono rivolgersi al libero mercato.
“Se il Governo confermerà questa decisione – ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – sarebbe un clamoroso autogol. La cedolare sugli affitti calmierati è una misura sociale, condivisa da forze politiche, sindacati inquilini, operatori ed esperti del settore immobiliare. In questi sei anni di applicazione ha garantito un’offerta abitativa estesa, favorendo la mobilità di lavoratori e studenti sul territorio. Inoltre, come rileva la nota di aggiornamento del Def, la cedolare ha determinato una riduzione senza precedenti dell’evasione fiscale nelle locazioni. Insomma, c’è una misura che funziona, apprezzata unanimemente, ad alto impatto sociale: il Governo vuole davvero modificarla in peggio?”
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