Sale giochi e bingo chiusi, Cisl lancia l’allarme: “I lavoratori chiedono di non essere lasciati soli”

“Non dimenticateci, non lasciateci soli”. E’ il grido disperato dei lavoratori parmigiani (e di tutta la regione) delle sale giochi e dei bingo, chiusi a seguito del Dpcm. La Fisascat Cisl è al loro fianco, ma vanno messi in campo con urgenza gli strumenti e gli ammortizzatori sociali necessari a garantire la comunità lavorativa di questo delicato settore. Settore che a livello regionale conta oltre 2500 lavoratori; di questi il 30 per cento part time, impiegati in quasi 200 sale giochi distribuite da Piacenza a Rimini.

“Lavoratori che, a causa delle attuali restrizioni legate al Covid, si trovano a fronteggiare, per loro e le loro famiglie, disagi sociali, reddituali e occupazionali sempre più ingenti; ancor più perché, guardando oltre l’emergenza pandemica, non riescono a intravedere alcuna prospettiva per il futuro”. Lo sottolinea Marco Alquati (Fisascat Cisl Parma Piacenza).

“Sono lavoratori – dichiara quindi Malgara Cappelli, segretaria generale regionale della Fisascat Cisl – che meritano lo stesso rispetto ed attenzione di altri”.

“Lavoratori che hanno già pagato alti costi, in termini occupazionali e reddituali, a seguito dei numerosi processi di riorganizzazione del settore già prima del Covid. Ora, così come si fa in altri ambiti, è indispensabile valutare attentamente le ricadute occupazionali e sociali, con conseguenze che inevitabilmente interesseranno anche altri operatori dell’indotto e le aziende fornitrici di servizi”.

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