
“Ribadiamo la nostra preoccupazione per quanto riguarda la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino che rischiano di danneggiare un settore fondamentale per l’agricoltura europea e veicolo di cultura nel mondo. Sono scelte senza fondamento scientifico, che non distinguono tra consumo consapevole e abuso”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini a difesa del settore alla vigilia degli Stati Generali del vino che si terranno domani. “Abbiamo avuto rassicurazioni dal Commissario all’agricoltura Hansen circa l’impegno nella difesa di un settore che in Italia conta 240mila viticoltori che offrono opportunità di lavoro lungo la filiera per 1,3 milioni di occupati. Ora ci aspettiamo che si lavori in questa direzione anche per evitare forme ingiustificate e penalizzanti di tassazione”.
Proprio pochi giorni fa Coldiretti e Filiera Italia avevano scritto anche una lettera al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all’Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per respingere l’inaccettabile proposta – contenuta nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione (Staff Working Document) – dell’esecutivo comunitario di apporre delle scritte sulle bottiglie per scoraggiare i consumi, oltre ad aumentare la tassazione.
“Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere – sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli-. Non è pensabile avere una Unione Europe che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti mentre sposa invece misure così che sono puramente ideologiche. Continuano ad essere fatte scelte prive di fondamento scientifico, dalle etichette allarmistiche al Nutriscore che spinge verso gli alimenti ultra formulati, questi sì dannosi per la salute”.
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani – ribadisce Coldiretti – sono obiettivi fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e della società, e che ci vedono impegnati da tempo – si legge proprio nella missiva -, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate, significa colpire un settore strategico del Made in Italy, che vale quasi 14 miliardi di euro.
Nel Piacentino gli ettari destinati a vigneti sono 5000, con 1400 aziende vitivinicole, numeri che rappresentano già un forte calo cui purtroppo abbiamo assistito negli ultimi anni, a causa del continuo aumento dei costi produttivi non ripagati dal mercato e delle avversità climatiche.
“Il vino – dichiara Dario Panelli, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Piacenza – non è solo una bevanda alcolica, ma è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro di milioni di agricoltori. È cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio”.
Coldiretti nelle ultime settimane ha incontrato i viticoltori piacentini per un appuntamento molto partecipato dedicato alle nuove strategie di marketing con l’esperto Fabio Piccoli e per un approfondimento tecnico sulla lotta alla flavescenza.
Sono temi importanti – ribadisce Panelli – così come lo è il nuovo bando per la Ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che viene approfondito anche nei nostri incontri zonali di Coldiretti Piacenza.
I nostri vini – conclude il direttore – rappresentano un’eccellenza per il territorio, non solo per la qualità che li distingue, ma anche per il valore aggiunto che i vigneti danno ai colli piacentini, sempre più impulso per l’enoturismo. Non permetteremo approcci ideologici che nulla hanno a che vedere con la tutela della salute.
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