Economia

Coronavirus, l’allarme di Confcommercio: “Dopo un iniziale sprint, ora l’economia del Paese comincia a mostrare il fiatone”

Dopo un iniziale “sprint”, alimentato anche dall’entusiasmo per la ripartenza post Covid, ora l’economia del Paese comincia a mostrare il fiatone: è quando rileva un’analisi della Confcommercio nazionale sulla congiuntura economica all’indomani della pausa estiva e in previsione della stagione invernale. A settembre, secondo tale studio, il recupero dei consumi si è concentrato principalmente sui servizi, mentre per i beni (come conseguenza anche di una situazione complicata nel comparto auto) la domanda ha rallentato.

“Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi mesi – sottolinea il presidente di Confcommercio Piacenza Raffaele Chiappa – la distanza con i livelli del 2019 rimane comunque ampia. Nel complesso dei primi tre trimestri del 2021 i consumi sono ancora sotto del 9,7 per cento rispetto allo stesso periodo di due anni fa e questo è un dato a cui prestare estrema attenzione e rispetto al quale, nel territorio piacentino, non facciamo eccezione”.

Secondo l’Ufficio Studi nazionale di Confcommercio la parte finale del 2021 seppure caratterizzata da una crescita diffusa sembra mostrare la compresenza di una molteplicità di fattori frenanti, anche in relazione allo scenario internazionale, sia per le strozzature presenti nei sistemi di approvvigionamento sia per la ripresa del processo inflazionistico, “oggi non più semplicisticamente derubricato a meramente transitorio”. La conseguenza di tali fattori, secondo i calcoli di Confcommercio, è una variazione di crescita, nel confronto annuo, dello 0,8 per cento: il dato più basso da marzo. Inoltre, i ritardi delle campagne di vaccinazione in molte aree svantaggiate del mondo – segnala l’organizzazione di categoria – “rappresentano un rischio concreto di non riuscire a debellare la pandemia in modo definitivo e in tempi ragionevoli”.

Proprio l’accelerazione nella crescita dei prezzi, rimarca a sua volta Chiappa, rischia di vanificare ulteriormente gli sforzi messi in campo dalle imprese per rimettere in movimento l’economia: “Siamo passati in pochi mesi dalla deflazione a un’inflazione prossima se non superiore al 3 per cento circa. – osserva Chiappa – Come Confcommercio stimiamo per il mese di ottobre un incremento dei prezzi al consumo dello 0,8 per cento su base mensile e del 3,3 per cento su base annua. Si tratta di aumenti, non imputabili alla nostra volontà, che stanno cominciando a incidere in maniera pesante sulle decisioni di famiglie e consumatori”.

Per il responsabile locale di Confcommercio è necessaria, da parte della politica, una seria riflessione su queste cifre: “Le imprese hanno dato un contributo inimmaginabile alla ripartenza, in termini economici e sociali, ma non possiamo essere lasciati soli ad affrontare una congiuntura così complessa e sfavorevole. A chi governa l’Italia chiediamo il varo di una politica economica seria e di ampio respiro, con obiettivi chiari e a lungo raggio. A chi amministra città e paesi del nostro territorio torniamo a chiedere ascolto, attenzione e collaborazione. Solo insieme possiamo lasciarci alle spalle, una volta per tutte, questo periodo buio”. 

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