La classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente, Piacenza perde 10 posizioni. Laura Chiappa: “Non riusciamo a fare un passo avanti”. La Presidentessa del circolo piacentino è intervenuta su Radio Sound commentando la graduatoria nazionale realizzata in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 106 capoluoghi di provincia.

“Siamo al 45° posto su 106 comuni – commenta Laura Chiappa – ma soprattutto siamo maglia nera in regione, l’ultimo comune della regione Emilia Romagna.  La nostra è una situazione altalenante che perdura da almeno un decennio, fra guadagno e perdita di alcune posizioni, ma che fa emergere una situazione di cronica staticità della città, che non riesce a fare un passo avanti dal punto di vista ambientale.

Città in affanno sulla sostenibilità: ancora nessuna raggiunge il punteggio del 100%. Cala al 54,24% la media del punteggio su obiettivi performance raggiunti. Trento e Mantova, prima e seconda in classifica, uniche due città leader a superare il punteggio del 75%. Al terzo posto Bergamo che risale di 13 posizioni in graduatori. Piacenza scende invece di 10 posizioni, piazzandosi al 45esimo posto. 

Dove soffre in particolare Piacenza?

Soffriamo moltissimo ovviamente sul tema della qualità dell’aria, ma anche per esempio la produzione di rifiuti. In questo caso siamo terzultimi con 767 kg pro capite l’anno, peggiore in regione, ma anche a livello nazionale, anche se abbiamo una buona raccolta differenziata, perché arriviamo al 72%, sempre però sotto la media regionale. E’ migliorato il trasporto pubblico rispetto alla disponibilità di corse, però l’offerta rimane ancora abbastanza bassa. Abbiamo 64 auto ogni 100 abitanti, quindi ci sono delle aree che devono essere assolutamente migliorate. 

Quali?

Per esempio alle isole pedonali, che restano ferme da 10 anni, così come l’altro tema molto critico, quello del consumo di suolo, che a Piacenza non si arresta, che è determinato essenzialmente dalla logistica.

Qual è il compito di questa analisi?

Queste classifiche non sono una pagella di bocciatura o premiazione, ma sono degli indicatori che le amministrazioni dovrebbero usare per vedere quelle che sono le aree di criticità e poi intervenire. E’ un regalo che Legambiente, ma anche altri enti, fanno alle amministrazioni perché questi dati vengano usati, non per dire che sono le solite classifiche, ma perché sono una fotografia di una situazione che nonostante la pianificazione, evidentemente non viene modificata radicalmente come dovrebbe essere.