Emergenza casa a Piacenza, Mario Spezia Presidente CON.COP.AR: “Dal modello cooperativo grandi risultati”. La difficoltà di trovare un’abitazione dignitosa, sostenibile e a prezzi accessibili, il tema è stato trattato a Radio Sound da Mario Spezia Presidente CON.COP.AR, che aderisce a Confcooperative e da oltre 40 anni, lavora per rispondere a questo bisogno attraverso l’edilizia cooperativa.
E’ da un po’ di tempo che si usa il termine la fascia grigia dell’abitare. In particolare si tratta di quel tipo di popolazione che non ha sufficiente reddito per comprare una casa in proprietà, ma ha anche un reddito un po’ troppo elevato rispetto a quello che è un’offerta legata all’abitazione pubblica popolare.
C’è tutta una serie di nuove emergenze abitative – spiega Mario Spezia – che nel tempo sono cambiate rispetto al passato. Ad esempio nel nostro territorio negli anni 90 si diceva che l’80% della popolazione aveva proprietà di casa. Esiste una problematica legata alla mobilità del lavoro. Non solo persone straniere che arrivano da fuori, ma tutta una serie di tecnici, dirigenti d’azienda, insegnanti che trovano difficoltà sul tema dell’abitazione. Lavoro, casa, famiglia rimane ancora oggi l’obiettivo di ogni tipo di persone, del nostro mondo, del nostro ambiente.
Un tema importante riguarda il percorso che recupererà l’intera area dell’ex Manifattura Tabacchi dell’Infrangibile e la sua trasformazione urbanistica in area residenziale. Il consorzio si sta occupando della progettazione dell’intero comparto e realizzerà la costruzione e la gestione degli alloggi.
Si tratta di un progetto di grandissima riqualificazione urbana con case e spazio al verde che darà grandi risposte a molte famiglie. Parliamo di questa prima fase di più di 200 alloggi, quindi si tratta di una risposta molto significativa.
Con.Co.Par aderisce a Confcooperative, quindi quali sono i vantaggi del modello cooperativo nella gestione delle abitazioni e in cosa si distingue questo modello rispetto al mercato tradizionale? Direi che soprattutto per la parte degli affitti – prosegue Spezia – è una formula di adesione alla cooperativa di partecipazione. Il socio della cooperativa di abitazione diventa praticamente il comproprietario dell’alloggio, quindi parliamo di affitti che possono durare anche 25 anni, per cui uno è come se avesse un’abitazione in uso perenne. Quindi con una spesa convenzionata ha la possibilità di stare in una casa, di pianificare la crescita, la famiglia. Il cittadino diventa parte della gestione dell’attività attraverso una cooperativa di cui è socio.
Parliamo di un modello cooperativo, quello dell’abitazione, che ha avuto grandissimi risultati ed è servito moltissimo dagli anni 70 in poi per risposte significative all’abitare, alle emergenze e alle situazioni di allora. Oggi questo tipo di modello può tornare ad essere efficace dopo un periodo di crisi e ridare grandi risultati e risposte alle sfide del presente proprio per l’esperienza che ha maturato in tutti questi anni. Parliamo di un’attività che naturalmente non si inventa, di una capacità di gestione, di soluzione, di conoscenza delle problematiche e di capacità di dare risposte ai bisogni. Il modello cooperativo ha dato grandissime risposte in questo senso anche nella nostra città.
Diciamo che oggi ci sono normative che obbligano a dare tutta una serie di risposte. Pensiamo che Piacenza da anni tutte le nuove abitazioni hanno nel condominio nell’obbligo di avere almeno un kilowatt di fotovoltaico sul tetto per ogni abitazione. In particolare parliamo di classi A, di risparmio energetico, di alloggi costruiti con tutte quelle che sono i migliori standard attuali. Tra l’altro, sempre pensando all’area dell’ex Manifattura Tabacchi Tabacchi, parliamo di alloggi nuovi destinati all’affitto ad ogni tipo di popolazione. Credo che a Piacenza, alloggi nuovi in locazione agevolata, non c’è ne sia nemmeno uno.
Le sue primarie finalità fanno dunque riferimento ad azioni di rappresentanza e tutela degli interessi morali ed economici delle cooperative, delle imprese sociali aderenti e dei loro soci.
A tal fine Confcooperative le rappresenta nei confronti delle istituzioni e in tutte le sedi (amministrazioni pubbliche locali, Osservatori, tavoli di lavoro) e in tutti gli ambiti (contrattualistico, legislativo, ecc.) per garantire loro tutela e prospettive di sviluppo.
L’azione di Confcooperative non si limita però alla sola tutela della natura e delle caratteristiche proprie della cooperativa, ma si estende anche alla promozione, sul territorio di competenza, dell’impresa e della cultura cooperativa, alla creazione di condizioni favorevoli per la crescita delle imprese e la piena realizzazione della loro funzione che è, al tempo stesso, economica e sociale.
Confcooperative è inoltre impegnata per favorire sul territorio provinciale, lo sviluppo della conoscenza solidaristica e dell’imprenditorialità sociale, assumendo e favorendo tutte le iniziative atte a promuovere nuova impresa e a formare nuovi cooperatori.
Disciplina gli Enti aderenti e ne favorisce l’aggregazione e l’interscambio, avviando e coordinando progetti ed iniziative associative volte a creare sistema tra le imprese associate.
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