Il 20 giugno 2019 il Pro Piacenza falliva dopo 100 anni di storia passata soprattutto tra i Dilettanti e negli ultimi anni in terza serie.
Dopo la travagliata e ben nota vicenda legata al tentativo di dare uno slancio alla società rossonera, quest’ultima aveva finito con l’accumulare un passivo di oltre 2 milioni di euro e nella passata stagione era stata esclusa, a campionato in corso, dalla Serie C.
Una cifra importante, dunque, e ben superiore al passivo indicato dalla società con l’elenco dei creditori in sede di preconcordato (662mila euro). Dal bilancio era emerso inoltre che in attivo erano esclusivamente i 447mila euro di immobilizzazioni immateriali e gli 815mila euro di crediti verso terzi.
Oggi, per quel fallimento, il tribunale di Piacenza ha rinviato a giudizio Maurizio Pannella, all’epoca amministratore del Pro Piacenza, e una seconda persona, Kristina Shulska. La prima udienza è in programma il prossimo 20 marzo. Pannella era stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
Assoluzione invece per altre due persone inizialmente coinvolte: l’ex dirigente Salvatore Adelfio e l’allora direttore sportivo, Mario Santoro.
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