In occasione della Giornata mondiale della prematurità, l’Azienda Usl di Piacenza vuole accendere i riflettori sui circa 150 neonati che ogni anno arrivano al mondo un po’ prima del previsto e che hanno bisogno di attenzioni speciali per affrontare i loro primi passi nella vita.
Per loro si rende necessario un ricovero in Neonatologia, anche per diverse settimane, fino a quando il piccolo non riesce a respirare autonomamente, alimentarsi in modo adeguato, mantenere la temperatura corporea e aumentare regolarmente di peso.
“Ogni prematuro porta con sé una storia complessa – spiega la pediatra Belinda Benenati – che richiede un’assistenza continua e coordinata. Questi bimbi possono presentare problemi respiratori e nutrizionali, complicanze cardiocircolatorie o neurologici, infezioni e altre condizioni collegate allo sviluppo incompleto degli organi. Durante il ricovero il lavoro in equipe multiprofessionale garantisce ai neonati un adeguato adattamento alla vita extrauterina, garantendo cure attente e personalizzate in base alle caratteristiche peculiari di ognuno di loro. Dopo la dimissione, il nostro ambulatorio dedicato allo neurosviluppo garantisce un monitoraggio attento della crescita e del percorso di sviluppo, integrando quando necessario visite specialistiche. Con un supporto nutrizionale adeguato e una presa in carico mirata, molti bambini recuperano pienamente entro i primi anni di vita. Questo è possibile grazie all’integrazione dell’equipe ospedaliera a quella territoriale in cui vengono coinvolti neuropsichiatri, fisioterapisti, logopedisti ecc”..
Accanto alle dotazioni tecnologiche, un ruolo fondamentale è svolto dal contatto fisico e dalla “care” neonatale, elementi centrali nel lavoro quotidiano del team.
“Il nostro obiettivo – sottolinea Nadia Malvicini, coordinatore infermieristico di Neonatologia – è prendersi cura, non solo curare. Il reparto si ispira ai principi della family centred care e della nurturing care: mettiamo al centro la mamma, il papà e il loro bambino, garantendo la loro presenza accanto al neonato in ogni momento e riducendo al minimo ogni separazione. Creiamo un ambiente protetto, silenzioso e accogliente, che richiami le condizioni del grembo materno. Il contatto pelle a pelle e il coinvolgimento dei genitori nel percorso assistenziale sono gesti che hanno un impatto importante sul benessere e sullo sviluppo dei piccoli”.
Anche quest’anno, protagonista della Giornata mondiale della prematurità è Cuore di Maglia, l’associazione che da anni sostiene i neonati ricoverati grazie alla realizzazione di indumenti, copertine e piccoli oggetti pensati su misura per i prematuri.
“Sono abbracci di lana – racconta Giovanna Cavalloni, referente dell’associazione per Piacenza – che doniamo ai bambini, ma anche ai loro genitori. Molti arrivano in reparto spaventati e disorientati: offrire loro un gesto concreto, fatto a mano, è un modo per far sentire vicinanza e calore. I polipetti, con i tentacoli che ricordano il cordone ombelicale, danno ai piccoli una sensazione familiare, simile a quella che provavano nel grembo materno”.
Gli indumenti sono realizzati in pura lana merino extrafine o cotone baby, materiali morbidi e sicuri, pensati per accompagnare i neonati durante il ricovero e nelle prime settimane a casa.
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