Attualità

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Piacenza sarà sede nazionale: le iniziative in programma

“Liberi di scegliere se migrare o restare”: è questo il tema della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di domenica 24 settembre che a livello nazionale avrà il suo centro a Piacenza. In quel giorno Rai Uno dalle ore 10.50 trasmetterà in diretta la messa dalla nostra Cattedrale; la celebrazione sarà presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.

La trasmissione sarà curata dal regista don Gianni Epifani; il commento liturgico sarà di Elena Bolasco. Prima dell’inizio della messa verrà mandato in onda un servizio di presentazione della città. Alle 12 seguirà l’Angelus del Papa. Al termine della celebrazione nella Casa madre degli Scalabriniani in via Torta seguirà una festa allietata dal concerto musicale di Domenico La Marca con la possibilità per tutti di visitare il Museo dell’emigrazione e quello dedicato al santo vescovo Scalabrini.

L’iniziativa della Giornata è promossa dalla Fondazione Migrantes in collaborazione con le diocesi dell’Emilia Romagna e i loro Uffici Migrantes, con in prima linea quello piacentino, diretto dallo scalabriniano padre Mario Toffari.

Perché a Piacenza

“La scelta di Piacenza – spiega il religioso – guarda a due santi emiliani, di nascita come Artemide Zatti da Reggio Emilia, di adozione come Giovanni Battista Scalabrini, comasco e vescovo di Piacenza per quasi trent’anni. È singolare il legame ideale che si è instaurato tra queste due figure che papa Francesco ha dichiarato santi il 9 ottobre 2022 in una gremitissima piazza San Pietro a Roma. Li accomuna l’emigrazione: costretta dalla povertà, la famiglia Zatti partì per l’Argentina nel 1897, mentre dieci anni prima Scala­brini aveva fondato la Congregazione dei Missionari di San Carlo inviandoli nelle Americhe”.

Le iniziative in preparazione alla Giornata del 24

In preparazione della Giornata del 24 è in programma una serata mercoledì 20 settembre alle ore 20.30 alla Galleria Alberoni in via Emilia Parmense 67 a Piacenza.

Verrà proiettato un video sulla vicenda della “Arandora Star”, nave inglese, carica di deportati tra cui molti emigrati originari dell’Appennino parmense e piacentino, che venne silurata da un sommergibile tedesco; dell’episodio parleranno Romeo Broglia e Giuseppe Conti. A seguire, interverranno Giulia Cassi e Moussa Lebchir (“C’è anche del bene”), Cherep Oleksandr, Bazylevych Olga e Lyudmyla Popovych (“La guerra: emigrazione non libera”), Nello Scavo, inviato del quotidiano di Avvenire (“Non liberi di partire, non liberi di restare”) ed Emanuele Ricifari, questore di Agrigento (“Lampedusa: isola della speranza o della disillusione”). Sarà poi la volta del confronto “Anche alle autorità è lecito sognare” con il vescovo mons. Adriano Cevolotto, il prefetto Daniela Lupo, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi e il questore Ivo Morelli; al termine, saluto finale a cura del vicario generale della diocesi don Giuseppe Basini. Intermezzi musicali con Patrizia Bernelich (pianoforte), Giammaria Conti (piva emiliana), Massimo Visalli (chitarra) e Maria Maddalena Scagnelli (voce). Coordinano la serata  Camilla Cesena e padre Toffari.

Sabato 23 settembre alle 20.30 si terrà una veglia di preghiera nel chiostro della Casa madre degli Scalabriniani in via Torta 14 a Piacenza.

“O emigrare o ru­bare”: da mons. Scalabrini ai giorni nostri

“O emigrare o ru­bare”: padre Toffari ricorda l’espressione con cui i piacentini spiegavano a fine ’800 al vescovo Scalabrini le ragioni per cui erano costretti a lasciare la patria. “L’espressione – aggiunge – fa emergere un quadro va­riegato di un fenomeno che a quel tempo registrò flussi imponenti di emi­grazione, soprattutto dal­le aree della montagna piacentina, portando tantissime per­sone verso Londra, Pari­gi, New York, Buenos Ai­res, dove rimangono ag­gregazioni vivaci e anco­ra legate alle terre di ori­gine”.

Il messaggio del Papa per la Giornata del 24

Il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato riafferma due diritti fondamentali, da sempre sottolineati nel Magistero sociale della Chiesa: il diritto di migrare e il diritto di vivere nella propria terra.

I due diritti – sottolinea in un comunicato la Fondazione Migrantes – si fondano sui principi della libertà e della destinazione universale dei beni che il Signore ha creato e destinato a tutta l’umanità. Entrambi questi diritti oggi sono a rischio. Il diritto di migrare viene fermato da muri che si alzano, da nazionalismi di ritorno, da legislazioni che indeboliscono il diritto di lasciare la propria terra di chi cerca un lavoro e un sostegno alla vita personale e familiare o fugge da guerre, disastri ambientali, dittature. Il diritto di rimanere nella propria terra è messo a rischio dalle numerose guerre e conflitti in atto, da forme nuove di colonialismo, dalla mancanza di pari opportunità di uomini e donne, dal grave sfruttamento.

“Spesso non si conoscono, o non si vogliono conoscere, le reali motivazioni delle partenze specialmente da luoghi dove c’è la guerra o si vivono situazioni di estrema povertà. Dovrebbe essere chiaro per tutti che, per comprendere, bisogna conoscere”, è il commento del direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana mons. Pierpaolo Felicolo, la cui presenza è annunciata alla messa del 24 settembre a Piacenza.

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