Ancora bene – come emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Statistica della Provincia di Piacenza – ha fatto il turismo piacentino nel corso dei primi sei mesi del 2023, continuando lungo il suo sentiero ascendente e riuscendo finalmente in questa occasione ad oltrepassare il livello pre-covid anche con riguardo agli arrivi complessivi (le presenze turistiche del 2019 – lo ricordiamo – erano invece già state superate con i dati del primo semestre dello scorso anno).
Queste dinamiche mettono in evidenza come la ripresa post-pandemia del settore a livello locale sia stata particolarmente vigorosa, cosa del resto confermata anche dal confronto con le altre province emiliano-romagnole: Piacenza è infatti l’unico ambito territoriale della regione che presenta variazioni tendenziali delle presenze sul 2019 positive per tutti i mesi compresi tra gennaio e giugno 2023, a differenza di molti altri contesti provinciali, come ad esempio quelli di Parma e Reggio-Emilia, o del contesto regionale più in generale, che hanno ancora un sensibile gap da recuperare, specie nei mesi di maggio e giugno.
Passando ai dati, nel corso del primo semestre del 2023 si è assistito nel piacentino ad un incremento dei flussi di turisti dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2022, sufficiente a recuperare del tutto i livelli antecedenti la pandemia (+2,5% sul primo semestre 2019). Crescono anche i pernottamenti, del 5,5% a confronto con il primo semestre 2022, una variazione inferiore a quelle (a due cifre) dei due anni precedenti, ma che è comunque positiva e permette di siglare un +17% rispetto ai valori del 2019.
In termini assoluti, confrontando i primi sei mesi del 2023 con quelli del 2022, nel complesso degli esercizi ricettivi gli arrivi di turisti si attestano a 128.612 (+13mila circa), mentre le presenze raggiungono le 282.984 unità (15mila in più).
In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 96.347 arrivi e 175.712 presenze, i primi in crescita sul 1°semestre 2022 dell’8,5%, le seconde del 3,7%. Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 32.265 arrivi, in aumento rispetto all’anno precedente del 19,6%, e 107.272 presenze, con una variazione positiva dell’8,7%. Dal punto di vista della provenienza sono poi cresciuti, da un lato, i turisti italiani, che evidenziano un aumento del 5,1% a livello di arrivi (91.640) e del 2,4% in termini di pernottamenti (209.907); dall’altro, i turisti stranieri, più dinamici degli italiani con un +29% per gli arrivi (36.972) e un +15,4% per le presenze (73.077).
Rispetto al primo semestre 2019, comparto alberghiero e componente italiana – nonostante i forti incrementi sperimentati nei periodi precedenti – sono gli unici settori che mostrano ancora un lieve ritardo, ma solo nel caso degli arrivi. Evidenzia invece un’ottima prestazione, oltre a quella già conosciuta del turismo extra-alberghiero, anche il turismo di origine straniera, che supera adesso i livelli pre-covid del 12,4% a livello di arrivi e del 16,5% a livello di pernottamenti.
Nel primo semestre 2023 l’incidenza delle presenze straniere è stata del 26% (come nel 2019), mentre quella delle presenze negli esercizi extra-alberghieri ha raggiunto il 38% (era il 30% nel 2019).
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