L’industria piacentina mostra una buona capacità di risposta al complesso contesto economico globale, chiudendo il 2024 con dati complessivamente ancora positivi, nonostante l’esposizione a diversi fattori di incertezza.
La consueta Indagine Congiunturale condotta dall’ufficio studi di Confindustria Piacenza ha analizzato vari indicatori economici tra le imprese manifatturiere associate, confrontando l’andamento di fatturato, occupazione, ordini e giacenze nel secondo semestre 2024 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, nonché l’andamento degli investimenti nell’anno. Sono state altresì rilevate le previsioni degli stessi indicatori per il primo semestre 2025.
Nel secondo semestre del 2024, il fatturato complessivo delle aziende manifatturiere è rimasto sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando una lieve crescita dello 0,48%. Tuttavia, si riscontrano alcune difficoltà sul mercato domestico, dove l’intero comparto manifatturiero ha visto un calo del fatturato interno dello -0,36%, il primo dato negativo dal 2020.
Le esportazioni mostrano un andamento particolarmente positivo, soprattutto nel settore alimentare (+15,46%) e nella meccanica (+4,29%). Quest’ultimo settore evidenzia però una forte eterogeneità nelle performance delle diverse filiere. Le aziende attive nell’oil&gas e nelle infrastrutture energetiche stanno ottenendo risultati positivi, trainate da una domanda in forte crescita.
Al contrario, il comparto delle macchine utensili sta risentendo della contrazione di alcuni mercati chiave, in particolare la filiera automotive e il mercato tedesco, che tradizionalmente assorbe una quota significativa della produzione piacentina.
Le aziende che hanno potuto diversificare i mercati di sbocco, orientandosi ad esempio verso altre aree geografiche, come gli Stati Uniti, o verso altri settori in espansione, come la difesa e l’aerospazio, stanno beneficiando della crescita economica in queste aree e filiere.
L’occupazione si conferma in crescita (+1,63%); anche per questo dato, il settore meccanico risulta quello più prudente (+0,11%).
La variazione degli investimenti nel 2024 risulta nel complesso positiva (+3,09%), con particolare dinamismo nel settore alimentare (+7,70%). Le imprese hanno investito principalmente in impianti, macchinari e formazione del personale, con una crescente attenzione alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Tra i principali ostacoli agli investimenti emergono la carenza di personale qualificato (37%) e un livello di domanda atteso insufficiente (35%).
Per il primo semestre del 2025 le previsioni sono più caute rispetto a sei mesi fa e vedono diminuire la percentuale di chi si aspetta un aumento del fatturato e degli ordini nel semestre in corso.
Nonostante le incertezze economiche, l’occupazione mostra segnali positivi: il 18% degli imprenditori prevede un aumento del personale. Come evidenziato in questa indagine, la difficoltà nel reperire risorse umane resta uno dei principali ostacoli agli investimenti. Allo stesso tempo, il capitale umano si conferma un elemento strategico per la crescita aziendale. Per mantenere competitività e innovazione, le imprese scelgono di investire nel personale, puntando su competenze e professionalità come leve fondamentali per affrontare le sfide del mercato.
Gli investimenti continueranno a concentrarsi nel 2025 su digitalizzazione, software, IT e formazione del personale, con una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale. Nonostante le difficoltà globali e le incertezze derivanti dalle politiche commerciali internazionali, la transizione digitale e l’innovazione sembrano essere considerati strumenti chiave per sostenere la competitività e il futuro delle imprese manifatturiere.
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