Già nel 2022 un numero consistente di soggetti, che rappresentavano forze politiche, associazioni, comitati, avevano sottoscritto un appello diretto all’Amministrazione Provinciale per sottolineare l’enorme e insostenibile espansione della logistica a Piacenza, in modalità spezzatino.
Il documento chiedeva molto sinteticamente: 1) di non procedere all’autorizzazione dell’insediamento CA.RE.CO. di Fiorenzuola prima dell’approvazione del PTAV; 2) una moratoria della logistica in attesa di uno studio approfondito dei costi e dei benefici, ambientali e sociali, prodotti da questo settore negli ultimi 25 anni; 3) di non inserire nella disciplina del PTAV l’opzione della perequazione territoriale, per non favorire un consumo di suolo superiore al 3%, soprattutto in pianura, a detrimento dell’agricoltura; 4) Inserire nel PTAV una clausola stringente per il collegamento dei poli esistenti al trasporto ferroviario.
Nessuna di queste richieste è stata accolta, con effetti sul territorio che già ora si stanno delineando nei PUG in fase di approvazione e nelle incipienti approvazioni di progetti di espansione logistica in alcuni Comuni, non solo a seguito di vecchie pianificazioni ma anche in base alle scappatoie purtroppo consentite dalla normativa nazionale e regionale (in particolare art.53 della legge regionale n.24/2017 e art 8 del D.Lgs 160/2010).
Siamo venuti a conoscenza (aprile 2025) dell’intenzione, da parte dell’Amministrazione Provinciale, di avviare un’indagine sulla logistica per approfondirne i rapporti con l’economia, la società, l’ambiente e il territorio sostanzialmente con quattro obiettivi:
Tale indagine dovrebbe essere realizzata mediante il ricorso a istituti universitari e società altamente specializzate, coordinate dal Servizio Territorio e Urbanistica della Provincia.
Spiace rilevare che tale indagine venga promossa dopo e non prima dell’approvazione del PTAV, come invece avevamo insistentemente richiesto. Ad ogni buon conto riteniamo che sia molto utile e doverosa. Una corretta analisi degli impatti della logistica, infatti, in termini ambientali e occupazionali (analisi quantitativa e qualitativa), può essere il presupposto conoscitivo utile, anzi indispensabile, per favorire una corretta valutazione delle ipotesi di espansione o di netto contenimento della logistica a livello comunale.
Tuttavia, per essere il più possibile aderente alle richieste del territorio e alle domande emergenti all’interno dei percorsi di definizione degli strumenti urbanistici comunali PUG, in merito alla possibile espansione o meno dei poli logistici, sarebbe quanto mai opportuno che la ricerca:
Consapevoli dell’urgenza di una transizione ecologica che ci permetta di allinearci agli obiettivi recentemente ribaditi dal Parlamento Europeo nell’ambito del Green Deal, chiediamo -per perseguire al meglio il 2° obiettivo dell’indagine proposta- che si valuti quanto le aree logistiche esistenti (tetti e piazzali impermeabilizzati)
potrebbero contribuire al raggiungimento entro il 2030 dei 6,33 GWp da fonti rinnovabili fissati per la Regione Emilia-Romagna dal DLGS n.190/2024. Tenendo conto che il contributo delle aree logistiche potrebbe ridurre il consumo di suolo agricolo determinato da impianti FV a terra.
Elenco dei soggetti sottoscrittori:
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