“La sinistra grida al disastro, ma la verità è che per la montagna italiana è arrivata una stagione di risorse e programmazione come non si vedeva da decenni. Altro che tagli, altro che declassamenti.”
Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri replica al Partito Democratico dopo le polemiche riportate da Libertà sui presunti “otto Comuni piacentini che rischiano di non essere più montani”.
“La nuova Legge 131/2025 – spiega Tagliaferri – non toglie nulla a nessuno: introduce criteri oggettivi e assegna 200 milioni di euro all’anno per tre anni a sanità, scuola, imprese e servizi dei territori montani.
E per la prima volta la norma delega alle Regioni la gestione dei piani di contenimento del lupo, uno dei principali problemi della collina e dell’Appennino.
In Emilia-Romagna, però, la Giunta de Pascale non ha ancora fatto nulla: nessun piano, nessun tavolo tecnico, nessuna misura concreta a tutela degli allevatori.”
“In parallelo – continua Tagliaferri – il Governo Meloni ha varato ColtivaItalia, un programma da 1 miliardo di euro per rilanciare le piccole filiere agroalimentari, la trasformazione artigianale e la vendita diretta nelle aree collinari e montane.
Una misura pensata proprio per i territori come quelli di Bettola, Bobbio, Vernasca e Alta Val Tidone, dove agricoltura e turismo di prossimità possono diventare motore di sviluppo.
Non parole, ma fatti e investimenti concreti.”
“Chi parla di montagna dovrebbe guardare anche a chi amministra bene.
La Regione Lombardia ha stanziato 17 milioni di euro per l’agricoltura di montagna, oltre a finanziare con 1.000 euro a capo bovino gli allevatori che portano le vacche in alpeggio per almeno tre mesi.
È un contributo concreto che, oltre a sostenere le aziende, preserva i pascoli e previene i dissesti idrogeologici.
La Liguria, a sua volta, finanzia direttamente le aziende pastorali che mantengono aperti i sentieri e le strade interpoderali.
Sono politiche di montagna vere, non solo slogan.”
“E la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna? – incalza Tagliaferri – Finora solo convegni e dichiarazioni. Nessuna misura regionale per sostenere la permanenza degli allevatori in quota, nessun piano per affrontare l’emergenza lupo, nessun investimento dedicato alle piccole botteghe dei Comuni appenninici.
Eppure è proprio in montagna che si combatte lo spopolamento, non nelle aule dei convegni.”
“Il PD dovrebbe ringraziare il Governo Meloni, non gridare al lupo – conclude Giancarlo Tagliaferri – perché per una volta il lupo c’è davvero… ma a preoccuparsi sono solo gli allevatori, non gli assessori regionali.”
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