Museo degli Orsanti cerca una nuova location, la struttura fondata a Compiano, Comune in provincia di Parma, per opera dell’artista e stilista Maria Teresa Alpi ha bisogno di un nuovo posto. Il tutto accade proprio nell’anno in cui si celebra il “turismo delle radici“, massima espressione dell’attaccamento di una comunità al proprio luogo di origine. Incline al nomadismo strutturale, ora attraverso le parole del Direttore la piacentina Valeria Benaglia lanciato un appello ai Comuni e agli enti storici del territorio piacentino per trovare una soluzione. Nel frattempo la struttura è chiusa, come ogni anno per la pausa invernale e non potrà riaprire come tradizione a Pasqua.
“Il Museo degli Orsanti – racconta la Direttrice Valeria Benaglia – rappresenta il fenomeno dell’immigrazione dall’appennino tosco-emiliano, che alla fine dell’Ottocento li vide spostarsi verso l’Europa a piedi in cerca di fortuna e di lavoro. Si chiamano Orsanti perchè partirono all’epoca dal nostro appennino con un orso di piccole dimensioni facevano spettacoli nelle piazze, inizialmente solo con l’orso poi successivamente anche con altri animali facili da addomesticare come le scimmie. Ricordiamo che dagli Orsante nasce il primo circo europeo”.
“All’interno del museo ci sono tutti gli strumenti musicali che rappresentano e che venivano utilizzati da questi girovaghi, artisti di strada. La migrazione a piedi si distingue dalle altre in base all’area geografica da cui provenivano. Per fare un esempio dalla Liguria, gli emigrati andavano negli Stati Uniti, via Mare, mentre invece da noi partivano a piedi e si dirigevano nel nord dell’Europa, Parigi, Londra, Praga, Berlino”.
“Il Museo degli Orsanti nasce per desiderio di Maria Teresa Alpi che ne è la fondatrice, grande donna di Parma, eclettica, un’artista che aveva sempre avuto questa passione, raccogliere tutto ciò che poteva ricordare gli antenati, i familiari di quella zona e credo sia stata geniale perché alla fine ha dato un nome a un fenomeno che in realtà sappiamo, c’è ovunque, soprattutto in Italia. In effetti non è l’unico museo dell’immigrazione . Il nome del museo deriva proprio dall’orso con ui giravano e che esibiva lo spettacolo si chiamava:: “La ballata dell’orso”.
“Maria Teresa, morì a 80 anni, negli ultimi anni della sua vita, circa 10-12, decise di girare in Italia per recuperare tutte le testimonianze di Orsanti ancora vivi oppure di familiari”.
“Il museo nasce a Compiano dove è rimasto per circa 10 anni, dopodiché per volontà sia mia che del Sindaco Gianluigi Molinari trasferimmo la struttura a Vigoleno dove è rimasto per circa 10 anni. Adesso invece siamo in alla ricerca di una nuova sede che spero però sia definitiva perché poi gli orsanti sono anziani e non hanno più voglia di muoversi”.
“Il museo è attualmente chiuso come ogni anno per la pausa invernale, ma non potrà riaprire a Pasqua come da tradizione perchè non ha più la sede. Questo accade nell’anno del turismo delle radici, la speranza è che questa collezione magnifica che racconta la storia dei nostri antenati, possa restare noi confiuni della nostra provincia”.
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