Nuovo Dpcm: “Ancora una volta la nostra categoria viene usata come capro espiatorio per risolvere tutti i problemi dell’universo“. Questo il commento amareggiato di Cristian Lertora, presidente di Fipe, branca di Unione Commercianti che riunisce i titolari dei pubblici esercizi.
“Per l’ennesima volta un provvedimento sbagliato perché non risolve la problematica Covid. Chiudere a mezzanotte o all’una, non cambia nulla in ottica di contagio. Pensiamo poi ai piccoli bar del centro storico che hanno pochi tavoli all’interno: in questo senso significa chiudere un intero comparto economico. Pensate poi ai locali serali del centro che aprono alle 19. Questi fanno tre o quattro ore di apertura, significa annullare un intero settore”.
“Dopo tre mesi di chiusura e dopo tutte le limitazioni successive arrivano ora questi nuovi limiti. Il governo dovrebbe almeno supportare titolari, dipendenti e le loro famiglie con contributi economici a fondo perduto. Diversamente significa una cosa sola: il vostro comparto economico non ci interessa più, dovete morire”.
“Aiuti? Fino ad oggi i pubblici esercizi non hanno percepito nulla, a parte i 600 euro che posso garantire non sono serviti a niente. Se hanno in programma qualcosa, lo tengono ben nascosto perché noi non siamo al corrente di nulla”.
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