Se non aprite i confini con Cremona siamo destinati ad abbassare la saracinesca. E’ il grido d’allarme dei commercianti di Castelvetro Piacentino. Gli esercenti si sono mossi sui social, ecco di seguito uno dei tanti messaggi che bene spiega la situazione.
“Ecco la situazione di Castelvetro Piacentino, un paese che si trova a 30km da Piacenza e separato solamente da 1km di ponte dalla città di Cremona.
Storicamente, data la vicinanza, il paese ha sempre avuto un legame con la città di Cremona dove noi di Castelvetro lavoriamo, andiamo a scuola e abbiamo tutti i nostri affetti. Questo legame si riflette anche sui negozi, i ristoranti e i bar di Castelvetro, dove il 90% della clientela proviene dal Cremonese. Il problema? Abbiamo la sfiga di trovarci a un confine non solo di provincia, ma di regione. Una regione da cui dipendono le nostre attività. Una regione che però ha chiuso le porte a un paese che è ormai diventato la periferia della città di Cremona”.
“Si parla di ripartenza, si dice che “andrà tutto bene”, si parla di grandi aiuti che non arrivano. Ora, per 1 km di distanza, si sta mandando in malora un intero paese e le sue attività gestite da persone che mettono il cuore e la loro passione”.
“Chi lo spiega a queste persone che se dovranno chiudere è perchè hanno la sfortuna di essere posizionati proprio al confine? Chi lo spiega ai loro fornitori che non possono essere pagati per colpa della posizione? Ma soprattutto, chi vive con la consapevolezza che se si dovrà chiudere sarà per colpa di un governo che non solo non ha pensato a noi, ma non ci ha nemmeno ascoltato e degnato di una risposta?”
“Vi chiedo per favore di condividere questo post: facciamoci sentire per Castelvetro Piacentino e per tutte le altre zone di confine”.
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