
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari (Lega) lo aveva promesso due settimane fa e questa mattina ha visitato il carcere di Piacenza, osservando diverse sezioni, incontrando il personale e i sindacati della polizia penitenziaria che gli hanno posto numerose domande. Ad accompagnarlo anche la senatrice Elena Murelli e il consigliere comunale Luca Zandonella.
All’incontro erano presenti il provveditore regionale Silvio Di Gregorio, il direttore e la vice direttrice, Andrea Romeo e Dora Scudieri, la comandante della polizia penitenziaria Maria Teresa Filippone. Con loro anche due rappresentanti della Lega, la senatrice Elena Murelli e il consigliere comunale Luca Zandonella.
«Ostellari – ha detto la senatrice – conosce i problemi del carcere piacentino su cui spesso è intervenuto. Ha preso atto delle criticità in alcuni padiglioni e della carenza di personale annunciando l’arrivo di 6 sovrintendenti, 8 ispettori e altri agenti in autunno. Ma soprattutto ha sottolineato l’importanza del lavoro, che va potenziato per dare una seconda possibilità ai detenuti con percorsi anche certificati». Murelli, inoltre, evidenzia anche il progetto per «far scontare in residenze alternative chi è agli arresti domiciliari o sta scontando pene brevi, coinvolgendo anche il mondo delle cooperative».
Per Zandonella è importante «la sottolineatura che la Lega è contraria a sconti di pena e atti di clemenza. Vogliamo puntare sul lavoro in carcere per far sì che i detenuti possano avere un futuro nel momento in cui escono, garantendo così la sicurezza ai cittadini e la rieducazione come prevede la Costituzione». Un sindacalista ha ringraziato il governo per la norma del decreto sicurezza che prevede la tutela legale per gli appartenenti alle forze dell’ordine, inserita nel decreto sicurezza: «E’ un obiettivo raggiunto portato avanti dalla Lega, da sempre vicina a chi opera per la sicurezza».
La delegazione ha visitato i laboratori di informatica, tessile, falegnameria e di produzione di marmellate e conserve con prodotti provenienti dall’orto botanico gestito dai detenuti, sottolineando l’importanza di queste attività per il futuro reinserimento di chi ha scontato una pena.
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