Politica

“Parcheggio di Piazza Cittadella, un’opera dalla quale sta guadagnando solo il privato: benefici per pochi, costi per tutti”

“Da mesi assistiamo, in piazza Cittadella, a uno spettacolo sconfortante: un cantiere pressoché fermo, dove oggi solo due operai lavorano a rilento, senza alcuna chiarezza sui tempi di completamento. Un’opera annunciata come strategica per la città, ma che oggi si presenta come un ennesimo caso di immobilismo e incertezza amministrativa”. Lo premette Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi.

“Il concessionario che dovrebbe realizzare il parcheggio interrato è lo stesso soggetto privato che gestisce le aree di sosta a pagamento, le cosiddette strisce blu, e il servizio di rimozione forzata dei veicoli in divieto. Un accentramento di funzioni per cui ho portato avanti una richiesta di approfondimento rivolta al Comune di Piacenza”.

“Dal 2013 al 31 dicembre 2024, il soggetto privato ha incassato 8 milioni e 670mila euro per la gestione delle aree di sosta a pagamento e 1 milione e 300mila euro per il servizio di rimozione forzata dei veicoli. Un totale di 9 milioni e 703mila euro prelevati, di fatto, dalle tasche dei piacentini. Una cifra enorme, che rappresenta un peso per la collettività”.

“Ma non finisce qui: proiettando i dati attuali – prosegue Trespidi – si stima che nei prossimi anni il concessionario potrà incassare altri 15 milioni di euro, portando così il totale a circa 24 milioni nell’intero arco della concessione. Nel frattempo, il costo previsto per la realizzazione del parcheggio interrato, qualora mai si completasse, è di circa 15 milioni di euro. La differenza è chiara: il privato otterrà un vantaggio economico netto di almeno 9 milioni di euro. Mi chiedo, e chiedo all’Amministrazione: esiste ancora un reale interesse pubblico su quest’opera? La mia risposta è no”.

“Siamo di fronte a un’operazione che appare sempre più sbilanciata a favore del privato, con benefici per pochi e costi per tutti. Serve un immediato cambio di rotta, massima trasparenza e la rivalutazione dell’intero progetto, partendo da un’unica domanda fondamentale: chi ci guadagna, e chi ci perde?” conclude Trespidi.

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