Pubblica Assistenza Sant’Agata, prosegue il processo che vede imputati l’allora presidente Katia Sartori e il vicepresidente Cristian Sorrentino.
Le accuse, lo ricordiamo, sono di aver effettuato spese personali utilizzando il denaro dell’associazione. Il caso era esploso nell’ottobre del 2021. Sartori deve rispondere di peculato e falso in atto pubblico, mentre il marito di concorso in peculato.
Il pm Matteo Centini, nella giornata di ieri, ha ascoltato dieci testimoni, ex dipendenti e volontari. A questi, i giudici Stefano Brusati, Anna Freschi e Federico Baita, insieme allo stesso Centini, hanno mostrato alcune richieste di rimborsi spese. Rimborsi riportanti le firme appunto di questi dieci testimoni. I dieci hanno risposto di non essere gli autori di queste firme.
Si tratta di rimborsi per acquisti effettuati nel biennio 2018-2020. Acquisti che apparentemente non avrebbero nulla a che fare con l’attività della Pubblica Assistenza. La difesa, però, spiega trattarsi di beni di uso comune dal momento che, essendo in atto la prima violenta ondata del Covid, i dipendenti e i volontari dovevano trascorrere molte ore in sede. Servivano dunque oggetti e beni per vivere la quotidianità.
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