È scientificamente provato che i “punti di vista” di Andrea Amorini siano la lettura preferita da ogni tifoso del Piacenza Calcio.
Qual è il vero Piacenza? Quello mai veramente in partita del primo tempo chiuso senza un tiro in porta o quello debordante della ripresa che ha preso un palo, ha fatto un gol ed ha avuto tante altre situazioni importanti? Prima troviamo la risposta a questa domande prima evitiamo di regalare agli avversari 45 minuti della partita che alla fine vincono anche una partita che cercavano in tutti i modi di portare al casa sul pareggio.
Se contro il Desenzano le difficoltà di questa squadra nel primo tempo erano giustificate dalla forza dell’avversario contro il Cittadella, al di là del campo piccolo e della capacità degli avversari di stare bene in campo, il Piacenza del primo tempo con Campagna al posto del non disponibile Putzolu non riusciva mai a trovare spazi offensivi rifugiandosi troppo spesso in lanci per Trombetta troppo spesso sovrastato dagli avversari.
Il Cittadella con i due giocatori dietro la punta metteva in difficoltà la fase difensiva dei biancorossi tanto è vero che il gol nasce da un passaggio troppo facile in verticale verso Caprioni su cui i due interni erano troppo larghi e nessuno dei due centrali è uscito a contrastarli. Nella ripresa Franz inserisce Lordkipanidze che dà subito l’impressione di avere un’altra cilindrata diversa rispetto agli altri e prendiamo pieno possesso della metà campo avversaria.
Troviamo spesso Mustacchio che nell’uno vs uno sulla destra trova spesso spazio ma non finalizza al meglio. La pressione è costante, è proprio il georgiano a portiere battuta di testa a prendere il palo, le mischie si susseguono fino a quando ancora Mustacchio va sul fondo e mette uno splendido pallone per Poledri che spinge in rete con facilità. Il Piacenza spinge alla ricerca della vittoria, il loro portiere si supera su un colpo di testa di Mustacchio e poi su un cross dalla destra è chiaro il fallo di mano di un loro giocatori che salta con le braccia aperte.
Tutti aspettano il fischio, ma l’arbitro non confortato dal collaboratore chiaramente in linea lascia correre. In un minuto cambia tutto, Pizzi classe 2008 entrato a metà della ripresa dimostrando piglio e qualità alleggerisce da ultimo uomo un pallole troppo corto al suo portiere. Formato si guadagna e realizza il rigore della vittoria. Al di là del chiaro errore arbitrale, il Piace ha dato il meglio quando è sembrato con le spalle al muro, ma per una squadra che vuole arrivare in fondo l’approccio deve essere diverso. Lordkipanidze eccellente quando è entrato, da li si deve ripartire e dal secondo tempo. Un jolly lo abbiamo già giocato. In un campionato di vertice non sono tanti quelli che puoi giocare.
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