Nell’azienda Scrocchi in località Cantacucco a Rottofreno, nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 marzo, dei malviventi hanno rubato tre antenne satellitari dai trattori del valore di circa 10.000 euro l’una. Dall’ultimo furto subito dall’azienda per il valore di centinaia di migliaia di euro e sempre di attrezzature d’avanguardia per l’agricoltura di precisione, è trascorso meno di un anno.
“Ho già fatto denuncia ai carabinieri – spiega Roberto Scrocchi – ed ho chiamato il mio fornitore il quale mi ha segnalato che nella stessa notte sono stati messi a segno diversi furti a Mantova e Cremona, sempre su trattori della stessa marca. Nella disgrazia, mi tocca ritenermi fortunato perché hanno rubato solo le antenne e non anche i display come ad aprile”.
“Sono affranto – prosegue – ho passato la notte precedente a perlustrare la corte perché il cane continuava a chiamarmi, ma la corte è 80 pertiche, non posso passare tutte le notti a camminare, mercoledì non sono riuscito giovedì mattina mia figlia si è accorta del furto perché quando si è avvicinata per metterli in moto c’erano impronte sui cofani. Stiamo facendo dei lavori a una stalla per cui anche di notte arrivano i mezzi, credo che abbiano disturbato i ladri. Con l’inizio della campagna ricominciano anche i furti. Sono stufo: la siccità e la Pac che riduce i contributi e aumenta gli impegni, e i cinghiali che mi costringono a livellare anche 4 volte i campi che vanno a pomodoro perché fanno le buche cercando i chicchi di mais della scorsa campagna, e i lupi che adesso vengono anche a minacciare i vitelli, mi vien voglia di cambiar mestiere”.
Marco Francolini, noto agronomo commenta: “Con il rialzo delle temperature la campagna entra nel vivo, i ladri lo sanno perfettamente. Infatti i satellitari dopo il rimessaggio invernale erano appena stati montati. Questo colpo arriva in un momento critico sottraendo un’attrezzatura che serve per l’agricoltura 4.0. Per somministrare in modo estremamente razionale fitofarmaci e ammendanti e tracciare in modo preciso tutte le operazioni come l’enorme mole di burocrazia richiede. L’Agricoltore è comunque in grado di lavorare avvalendosi della sua competenza, ma l’elaborazione documentale ne risente. È un danno oltre che economico anche organizzativo e gestionale, si aggiunga che in questo momento è pure difficile trovare pezzi di ricambio”.
Durissimo il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, che esprimendo solidarietà all’azienda dichiara: “E non si dica che gli operai dovevano smontare l’attrezzatura a fine giornata. Perché non assumiamo gente per far trascorrere loro giornate col cacciavite in mano. Abbiamo ritmi e impegni e attività che sono incompatibili con la possibilità di fare queste operazioni quotidianamente e che tra l’altro sconsiglio perché si tratta azioni su attrezzature tecniche che un operaio non è tenuto a saper smontare e rimontare rischiando di provocare danni”.
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