Attualità

Sanità verso la normalizzazione, si riparte con l’attività ordinaria: “L’emergenza non è finita, ma partiamo con la fase 2”

Sanità verso la normalizzazione. L’emergenza Coronavirus non è finita, ma la Regione è pronta per iniziare a far tornare gradualmente la sanità dell’Emilia-Romagna alla normalità.

Da domani, martedì 28 aprile, in tutta l’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, è consentita l’erogazione di alcune prestazioni programmabili e non urgenti da parte delle strutture del sistema sanitario pubblico e privato. Prestazioni che erano state sospese a causa dell’epidemia. Si riparte dunque progressivamente con l’attività ordinaria, nel massimo rispetto della sicurezza di pazienti e operatori.

Lo ha stabilito la Giunta nella seduta di oggi pomeriggio. La Regione ha approvando anche le Linee guida a cui le Aziende sanitarie dovranno fare riferimento per la riprogrammazione delle agende e delle prenotazioni (sospese e nuove); a partire dai ricoveri programmati e dall’attività ambulatoriale e territoriale, comprese visite ed esami. Per l’attuazione delle indicazioni previste, entro la serata si adotterà una nuova ordinanza regionale che supera la precedente dedicata allo stop dell’attività ordinaria programmabile, e quindi rinviabile, nella sanità privata, così come avveniva in quella pubblica.

La graduale riapertura delle attività di ricovero programmato vale per tutti (ma con la necessità di effettuare gli accertamenti indispensabili preliminarmente al ricovero). Ma le prestazioni ambulatoriali potranno in questa fase rivolgersi ai soli cittadini emiliano-romagnoli. Ciò fino a quando non saranno rimosse dal Governo le limitazioni alla circolazione e solo nel caso in cui la rimozione riguardi anche gli spostamenti fra regioni diverse.

Le indicazioni alle Aziende sanitarie

Alle Aziende sanitarie spetta dunque il compito di definire un piano complessivo di riavvio delle attività; piano che dovrà essere aggiornato in base agli scenari futuri, anche relativi all’epidemia. Per quanto riguarda in particolare i ricoveri, le Aziende dovranno comunque prevedere di mantenere liberi e disponibili, per prudenza, almeno il 30% dei letti che le strutture avevano aggiunto nei reparti di Terapia intensiva da inizio emergenza.

Le indicazioni sulle misure da adottare per riprogrammare le attività di ricovero sono valide per tutte le strutture dell’Emilia-Romagna che erogano prestazioni sanitarie: pubbliche, in regime istituzionale e libero professionale intramoenia, private accreditate, private non accreditate, studi medici e studi professionali. Quelle relative alla ripresa delle attività ambulatoriali sono valide per tutti nei principi di base, tenuto conto però delle specificità di alcune attività pubbliche o private convenzionate (come ad esempio la presa in carico delle patologie croniche e lo screening). In ogni caso si punta a mantenere e sviluppare le numerose e positive esperienze di telemedicina e teleconsulto che si sono sviluppate su tutto il territorio regionale.

Dai ricoveri alle attività ambulatoriali, le principali novità

Per quanto riguarda i ricoveri programmati, nell’ambito delle liste di attesa, per singola disciplina devono essere identificati gli interventi “non procrastinabili” in relazione a: classe di priorità (a partire dai pazienti già in lista per interventi di alta priorità, classe A, o quelli di classe B, per i quali sono già trascorsi i 60 giorni di attesa); patologia (con priorità per i pazienti oncologici); condizione clinica (pazienti in evoluzione negativa/aggravamento). I casi dovranno comunque essere valutati in relazione allo specifico quadro clinico.

Relativamente alla ripresa dell’attività ambulatoriale e territoriale, il recupero dell’attività sospesa dovrà porre particolare riguardo alle prestazioni collegate alla presa in carico di pazienti con patologie croniche o malattie rare. Mentre sul fronte della chirurgia ambulatoriale, l’indicazione è ancora quella di posticipare tutti gli interventi programmati il cui esito a breve/medio termine non abbia sostanziale impatto sulla qualità della vita della persona.

Rimane sospesa la possibilità di accedere ai punti prelievo direttamente senza appuntamento, pertanto le Aziende dovranno valutare l’opportunità di estendere l’orario di esecuzione dei prelievi fino alla tarda mattinata per meglio distribuire gli accessi programmati. Per il momento restano sospese le visite di medicina dello sport per l’idoneità sportiva agonistica, di cui si valuterà la ripresa sulla base delle future disposizioni nazionali riguardanti le attività sportive. Il documento fornito alle Aziende riporta dettagliatamente anche le modalità per la ripresa dei servizi dei Consultori e dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche.

Vaccinazioni per bambini e adulti

Per quanto riguarda le vaccinazioni per l’infanzia, dopo l’iniziale fase di limitazione delle vaccinazioni alle prime due dosi di esavalente (difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, emofilo a tre e cinque mesi) pneumococco, menigococco B, rotavirus e alla prima dose di MPRV a 15 mesi, la ripresa del calendario vaccinale procederà secondo il calendario vaccinale regionale. con le indicazioni previste dal calendario vaccinale regionale, anche mediante la chiamata alle famiglie per tutte le vaccinazioni della prima infanzia e per il richiamo delle vaccinazioni a 5-6 anni.  Rispetto agli adulti, l’offerta vaccinale alle donne in gravidanza è stata garantita anche nella prima fase emergenziale; ora si stabilisce la graduale ripresa dell’attività vaccinale per i portatori di malattie croniche e l’effettuazione delle altre vaccinazioni indifferibili rivolte agli adulti.  

Screening tumori

Le Linee guida della Regione indicano come prioritaria la ripresa del programma di screening dei tumori della mammella, anch’essa sospesa a tutela dei cittadini. Si prevede la graduale ripresa anche dello screening per i tumori del colon retto, e l’eventuale prosecuzione delle attività anche nel periodo estivo, quando normalmente tale attività va incontro a riduzione o sospensione. Infine, per il programma di screening dei tumori della cervice uterina, è previsto il completamento dei trattamenti non ancora effettuati e la ripresa degli esami di approfondimento (secondo livello) che erano stati sospesi. 

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