Economia

Sciopero ad Amazon per il Black Friday, manifestazione dei Si Cobas: “Modello basato su iper sfruttamento”

Il S.I.Cobas ha aderito alla giornata internazionale “make Amazon pay”, indetta in oltre cento paesi per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori.

La nota dei Si Cobas

Per la seconda volta, il magazzino di Castel San Giovanni è stato totalmente bloccato per protesta dagli operai del polo logistico e da delegazioni S.I.Cobas provenienti da tutta Italia.

Il “modello Amazon” si basa su iper-sfruttamento, e la direzione del capitalismo nostrano è quella di estenderlo a tutto il mercato del lavoro. Un pericolo enorme quindi, che mina la base di una intera generazione. Quello del S.I.Cobas non è stato quindi uno sciopero solo contro Amazon, ma contro un intero modello.

La ricattabilità del personale di Amazon, permessa da un ricorso extra-legale ai contratti a tempo determinato, impedisce una reale sindacalizzazione del sito. Idem dicasi per le aziende consociate ad Assoespressi, la rete di camion che sposta la merce per i magazzini Amazon.

Non solo Piacenza, però: dagli Stati Uniti all’Australia sono state centinaia le azioni di sciopero e boicottaggio al colosso di Jeff Bezos.

A Castel San Giovanni sono stati oltre duemila gli operai che hanno partecipato al blocco. Fra loro anche studenti, disoccupati, operai agricoli e della sanità. Un bel segnale di unione e speranza per il futuro che non si esaurirà nella giornata di oggi.

Continueranno infatti le azioni contro Amazon e gli altri colossi della logistica che vogliono appropriarsi del futuro nostro e dei nostri figli.

L’azione assume a Piacenza una doppia valenza in funzione anti-repressiva: persistono infatti le dure misure ai danni dei sindacalisti S.I.Cobas, che gli operai tengono a voler condannare con l’azione di oggi riproponendosi di continuare ad organizzare sempre più proteste per scaricare sulle multinazionali il peso delle scelte repressive delle istituzioni italiane.

Da rilevare che solo il S.I.Cobas ha bloccato sinora i cancelli di Amazon, differenziandosi in modo pesante da CGIL, CISL e UIL che hanno sinora imbastito finti scioperi senza blocchi alle merci per ritagliarsi uno spiraglio di visibilità senza ottenere alcun miglioramento per i lavoratori, e finendo anzi per legittimare il ricorso all’illegittimo contratto “commercio”, che vincola i lavoratori a perdere i weekend e le maggiorazioni. E’ arrivato il momento che i lavoratori Amazon si risveglino in tutta Italia contro questo modello di sfruttamento: noi ci saremo.

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