Scuola, svolta dalla Svezia: tolti i tablet dai banchi. Daniele Novara: “Penna e carta migliorano lettura e scrittura”. Il noto pedagogista piacentino è intervenuto a Radio Sound nel giorno dell’apertura dell’anno scolastico a Piacenza commentando una delle notizie più dibattute della settimana.
Secondo il Governo svedese un eccessivo uso della tecnologia potrebbe provocare problemi di apprendimento, anziché migliorare la capacità di studio dei ragazzi. Sicuramente la notizia di togliere i tablet dalle scuole ha sorpreso un po’ tutto il mondo perché la Svezia è considerata una Nazione all’avanguardia quando si parla di nuove tecnologie. Nonostante questo ha preso una decisione in controtendenza tornando a implementare l’uso del cartaceo nelle scuole.
Troppa tastiera – spiega Novara – rende i processi di scrittura e lettura difficoltosi, al limite dell’inceppamento. Le ricerche sono chiare e dicono questo. Quindi è necessario usare le tecnologie, ma nella giusta misura. La tastiera non può sostituire la penna! Questo è pericoloso per la crescita in primis dei bambini, ma è pericoloso fino ai 14 anni.
Perché il cervello si sta formando. Invece la penna garantisce quelle connessioni neurocerebrali, mentre l’uso esclusivo della tastiera, che va benissimo per gli adulti, non è adeguata per i giovani.
La Svezia getta un sasso in uno stagno un po’ troppo gestito dal marketing. Il Governo italiano ha già investito 1 miliardo di euro nelle tecnologie digitali a scuola. Con i fondi del PNRR si parla di un altro miliardo, ma io penso sia prioritaria la formazione degli insegnanti e la capacità di offrire agli alunni progetti educativi basati soprattutto sulle risorse umane anziché quelle tecnologiche.
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