Cronaca Piacenza

Quasi mille euro per un’auto usata inesistente, un’altra truffa online e tre denunce

Un giovane di 20 anni di Pontenure è stato vittima di una truffa online. Il 10 gennaio scorso, dopo aver letto un annuncio su un sito di compravendite online (“Autoscout24”) che pubblicizzava la vendita di una BMW serie 1 – anno 2018 – da parte di una privata cittadina al prezzo di 500 euro, il 20enne ha contattato personalmente l’inserzionista all’utenza telefonica indicata per poter chiedere maggiori informazioni sull’auto e manifestare la sua volontà di acquistarla.

L’inserzionista ha risposto tramite sms specificando al giovane che lo scopo dell’annuncio pubblicato online era quello di trovare un acquirente che facesse buon uso dell’autovettura, poiché la stessa era stata di proprietà del figlio – da poco mancato – e che suo desiderio era quello di onorare la memoria dello stesso riuscendo a trovare una persona onesta e responsabile a cui cederla. Per questo l’inserzionista/truffatrice comunicava al 20enne che, prima della consegna dell’auto, era obbligatorio il pagamento delle spese per il certificato di proprietà e per l’atto di donazione che risultavano essere di 500 euro in modo tale da permettere al legale di redigere i documenti di donazione.

Così la giovane vittima ha versato la somma tramite una ricarica di una postepay indicatagli dall’inserzionista. Poco dopo aver effettuato questo primo accredito, ha ricevuto un altro sms da parte della truffatrice con il quale gli comunicava che l’auto gli sarebbe stata recapitata tramite carroattrezzi e che sarebbe dovuta arrivare in giornata; per questo motivo lo ha invitato a effettuare un altro versamento di 479 euro per le spese di trasporto su un altro numero di postepay. Il giovane 20enne ha provveduto ad effettuare quest’ ulteriore bonifico al fine di entrare in possesso dell’autovettura, ma poche ore dopo si è reso conto di essere stato vittima di una truffa perché riceveva un ennesimo sms dalla truffatrice che gli comunicava che siccome l’auto era stata fermata alla dogana avrebbe dovuto versare altre 286 euro per farla sdoganare.

Il giorno dopo, il 20enne, si è rivolto, ai carabinieri della Stazione di Pontenure per denunciare tutto l’accaduto. Dopo alcuni specifici accertamenti i militari sono riusciti a risalire all’identità dell’inserzionista e dei titolari delle postepay ricaricate. Si tratta di due donne di 79 e 44 anni e di un uomo di 52 anni, residenti in provincia di Bologna, Cremona e Firenze, tutti con precedenti penali specifici, che sono stati denunciati a vario titolo per truffa in concorso.

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