Calo degli arrivi, sistema informativo da rifondare, potenzialità ancora inespresse. L’Osservatorio Cultura, Turismo e Audiovisivo dell’Emilia-Romagna lancia una roadmap per un turismo più solido, autentico e competitivo.
Con un calo degli arrivi pari al -4,3% e delle presenze del -5,6% nel 2024, Piacenza si conferma fanalino di coda della ripresa turistica regionale. Eppure, la crisi non riguarda solo i flussi, ma soprattutto la qualità dei dati disponibili: rilevazioni incomplete, ritardi nei conferimenti, forte sottorappresentazione del settore extra-alberghiero (che copre oggi oltre il 40% dell’offerta reale).
“Sveliamo che Octaer ha proprio la sede centrale a Piacenza -racconta il Presidente di Octaer Rosario Alfano – ma lavora tantissimo con 65 comuni della regione, purtroppo solo con due piccoli comuni del piacentino perché la risposta pubblica lascia a desiderare per delle sinergie dei tavoli, anche con le associazioni di categorie. Più volte abbiamo tentato di dare un supporto gratuito ma non è stato per nulla accolto. Detto ciò noi continuiamo, io personalmente che vivo a Piacenza, continuo per la mia città ad investire nella ricerca e nell’aggregazione dei dati”.
“Questa volta ancora di più abbiamo giocato con un confronto tra le due che poco si vedono di buon occhio, Parma e Piacenza. Piacenza esce sconfitta.
“Diciamo che anche nei segni c’è una certa incongruenza, è difficilissimo raccogliere dei dati certi, c’è un po’ di ritardo nelle comunicazioni, un po’ di disseminazione non aggregata dei dati. Tuttavia sono queste un po’ le indicazioni, meno 4, meno 5 %. Nel 2025 c’è una leggera ripresa ma soltanto dello 0,1% che è molto distante da fare realmente il cambiamento”.
“Non manca assolutamente niente, anzi noi abbiamo unn numero spropositato di castelli, una qualità enogastronomica straordinaria, dei luoghi d’arte meravigliosi, della storia importantissima in tutti i secoli. Manca chi è competente, chi ha volontà e un insieme di persone che si mettono fuori degli schieramenti di partito, di categoria o quant’altro, concentrati tutti insieme a lavorare su dati e su strategie effettive. E soprattutto bisogna togliere questa paura di uscire fuori dal proprio orticello e guardare e creare relazioni con le altre province e con le altre regioni”.
A denunciarlo è il nuovo report di scenario 2025 realizzato da OCTAER – Osservatorio Cultura, Turismo e Audiovisivo dell’Emilia-Romagna, organismo autonomo con sede principale a Piacenza e oltre 160 enti soci attivi in tutta la regione. Il report indaga in modo comparato le dinamiche turistiche nelle province di Piacenza e Parma, con un focus critico e propositivo sull’identità culturale e le leve di rilancio dell’area occidentale dell’Emilia.
Il secondo semestre 2024 ha visto il peggioramento più marcato: -8% di pernottamenti tra luglio e dicembre, con punte critiche in alcuni comuni della provincia. Tra i dati più contestati, il crollo registrato a Castell’Arquato nel periodo natalizio (-24%), che operatori ed enti locali considerano fortemente sottostimato.
Il settore alberghiero urbano ha risentito in particolare della contrazione degli eventi business e convegnistici. In compenso, si segnala una buona resilienza dei borghi collinari come Bobbio, Vigoleno, Gropparello, sostenuti dal turismo lento e dai grandi eventi en plein air.
OCTAER propone con urgenza l’attivazione di una “Task Force Dati Turismo” interistituzionale (Provincia, Comune, Visit Emilia, CCIAA, associazioni di categoria) per superare la crisi informativa. Il modello suggerito include:
Nonostante il quadro critico, Piacenza mostra elementi di forte attrattività culturale:
I dati preliminari del primo quadrimestre 2025 mostrano un +0,1% nelle presenze totali, con una netta crescita dei pernottamenti stranieri (+8,7%). Rimane però il segno meno nel mercato italiano, ancora condizionato da scelte last minute e costi percepiti elevati.
Alcune rilevazioni locali, come quelle pubblicate da PiacenzaSera, segnalano valori più ottimistici: +6,8% negli arrivi e +2,9% nelle presenze nel solo primo trimestre. Discrepanze che confermano l’urgenza di una riforma radicale dei metodi di rilevazione.
Il report chiude proponendo un modello di co-opetition con Parma, promuovendo un itinerario integrato in 4 giorni, da Busseto alla Val Tidone, dalla Pilotta a Palazzo Farnese, dai Musei del Cibo alle Rocche. L’obiettivo? Offrire un racconto turistico unitario, evitando doppioni e valorizzando le differenze.
Invece, è una piattaforma che coinvolge più di 40 comuni, tre università, numerosi musei pubblici e oltre 2000 imprese culturali e turistiche regionali e nazionali. L’Osservatorio si propone di monitorare, promuovere e sostenere progetti che vadano oltre la semplice valorizzazione del patrimonio esistente, puntando su un’innovazione consapevole e sostenibile. I partenariati di OCTAER spaziano da enti locali a istituzioni accademiche, garantendo una rete di relazioni capillare e la possibilità di sviluppare sinergie uniche nel loro genere.
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