Si torna a parlare del ragazzo i cui video, nelle scorse settimane, erano divenuti virali su Instagram. Video in cui il giovane invitava con rime rap a votare per una determinata candidata alla carica di sindaco. In realtà i toni delle clip e i messaggi esternati avevano suscitato il disappunto della candidata in questione la quale aveva specificato di non conoscere nemmeno l’individuo. Estraneo a qualsiasi partito o campagna elettorale, il soggetto aveva iniziato a girare video pensando di supportare la candidatura della sua prescelta. E ora arriva un altro stigma, certamente più grave, quello di un padre la cui figlia è stata violentata. “Da questo ragazzo”, spiega.
L’autore ha firmato la lettera con nome e cognome, ma per tutelare la privacy della vittima, sua figlia, ha chiesto di non pubblicare le sue generalità nella notizia.
La lettera
Vi scrivo per evidenziare il mio totale stupore e disgusto a riguardo di una vicenda che, nei giorni scorsi, ha interessato la città di Piacenza, soprattutto a livello di social media.
Mi riferisco ai diversi video, ormai divenuti virali, di quell’individuo che, baldanzoso, cantando, invitava a votare per una delle candidate Sindaco in corsa per queste elezioni.
Io non mi intendo molto di social network e devo dire che i meccanismi di questi strumenti, onestamente, mi sfuggono.
Sono sicuro che il video sia stato diffuso in buona fede, forse semplicemente per far sorridere.
Fatemi però dire che per me è stato un vero colpo al cuore vedere una persona che, di fatto, ha rovinato la vita a me ed alla mia famiglia, divenire sostanzialmente famosa. Senza entrare nel dettaglio dei fatti, quella persona, ha riportato una condanna, in primo grado, a sette anni di carcere a seguito dell’accusa di aver abusato sessualmente di mia figlia.
Non è mia intenzione giudicare nessuno, chiedo solo di fare più attenzione nella condivisione di messaggi e video, soprattutto quando le persone e le loro storie non si conoscono.
Perdonate questo sfogo, ma ne ho davvero sentito il bisogno.
Questo signore canta di benefici per la sua Piacenza, la stessa Piacenza che ha macchiato con un crimine ignobile.
Non posso quindi tollerare la sua fama, il fatto che questa persona, in qualche modo, possa “sponsorizzare” pubblicamente questo o l’altro candidato. Non posso tollerare le condivisioni perché “va bè, è simpatico”, le condivisioni perché “va bè, ormai la canzone è un tormentone”. Scusatemi, ma proprio non posso.
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