
Il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa attende ulteriori sviluppi nell’inchiesta per peculato, *ed altri gravi reati*, *condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Piacenza con riferimento alla gestione di procedure ed appalti contestata a numerose figure della locale Ausl*, ricordando altresì i recenti eventi di cronaca giudiziaria che hanno dominato sui media locali e regionali *in materia sanitaria*. “Commissariare immediatamente l’Ausl di Piacenza e sospendere la Direttrice Generale Bardasi – *rimarca il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia* – rappresenterebbe un gesto a tutela del buon nome della sanità piacentina, nonché una attività di garanzia nei confronti della dirigente stessa in attesa di nuovi sviluppi”.
E’ il giudizio del consigliere Giancarlo Tagliaferri (FdI) nell’apprendere dell’ulteriore scandalo che riguarda l’Ausl diretta da Paola Bardasi. “Non voglio assolutamente esprimere ulteriori commenti mentre l’inchiesta *della Procura che unitamente alla Guardia di Finanza* è nel pieno del suo svolgimento, ma credo che il Commissario potrebbe portare serenità in un ambito ancora scosso dalle precedenti vicende di cronaca giudiziaria, mentre la sospensione della dottoressa Bardasi potrebbe aiutare a chiarire responsabilità e omissioni di un sistema evidentemente tossico per tutti: per i lavoratori onesti, per i pazienti e per la collettività intera”.
ZANDONELLA (LEGA): “COSA DEVE ANCORA SUCCEDERE PER COMMISSARIARE L’AUSL DI PIACENZA?”
“Era il 2 giugno 2023 e come segreteria provinciale della Lega organizzammo una conferenza stampa per denunciare problemi di malagestione nella sanità piacentina. Oggi, dopo l’ennesimo scandalo che ha colpito l’AUSL di Piacenza, si conferma quanto la Lega piacentina denuncia da tempo: nella gestione della sanità locale ci sono gravi criticità, spesso insabbiate o ignorate. Le nostre denunce già ampiamente rese note arrivavano sia da cittadini stanchi di disservizi, sia da dipendenti esasperati da situazioni ormai inaccettabili”. A dichiararlo è Luca Zandonella, consigliere comunale e segretario provinciale della Lega a Piacenza.
“La misura è colma: la Regione Emilia-Romagna non può continuare a mettere la testa sotto la sabbia fingendo che tutto vada bene. I fatti dimostrano il contrario. È tempo che si assuma la responsabilità politica e istituzionale di quanto sta accadendo, procedendo con il commissariamento dell’AUSL di Piacenza. Serve un cambio netto per restituire fiducia ai cittadini e dignità al personale sanitario. Tanti professionisti che lavorano con impegno meritano rispetto”.
“Nel 2025 – conclude Zandonella – i piacentini meritano una sanità efficiente, trasparente e realmente al servizio delle persone. La Lega continuerà a battersi per questo obiettivo, senza sconti e senza far finta di niente come qualcuno sta facendo da tempo immemore per difendere i propri centri di potere”.
FIAZZA (LEGA): “UN’ALTRA INCHIESTA, ORA È INDISPENSABILE IL COMMISSARIAMENTO”
“Violenza sessuale sistematica, stupefacenti venduti in corsia, e ora anche appalti truccati per milioni di euro. Che altro deve ancora emergere prima che la Regione prenda atto che l’AUSL di Piacenza non è più in grado di garantire legalità, trasparenza e tutela dei cittadini? Il commissariamento non è solo una possibilità: è un atto dovuto”.
Così il consigliere regionale della Lega Tommaso Fiazza torna a chiedere, con ancora maggiore forza, l’immediato commissariamento dell’Azienda Sanitaria di Piacenza, dopo l’ennesimo terremoto giudiziario che ha colpito l’ente.
Secondo quanto riportato oggi dagli organi di stampa, venti persone tra dirigenti dell’AUSL, funzionari pubblici e manager di aziende private sono indagate per reati che vanno dal peculato alla turbativa d’asta, dalla falsità ideologica all’esercizio abusivo della professione, in relazione a gare d’appalto per oltre 7 milioni di euro e alla gestione di fondi PNRR per altri 17 milioni.
“Sarebbero emersi – aggiunge il consigliere Tommaso Fiazza – un sistema capillare di affidamenti diretti pilotati, gare “guidate”, incontri riservati tra dirigenti e aziende fornitrici, documenti falsificati per non perdere i fondi europei. Non è più questione di episodi isolati, ma di un contesto che solleva interrogativi profondi sulla tenuta etica e amministrativa dell’intera struttura”.
A incalzare è anche il Segretario Regionale della Lega Emila, Matteo Rancan: “Solo negli ultimi mesi l’AUSL di Piacenza è stata coinvolta in un’inchiesta per spaccio di oppiacei da parte di medici, in un’altra per traffico illecito di morfina, e in un caso agghiacciante di abusi sessuali commessi da un primario in reparto. Ora si aggiunge un’indagine su milioni di euro gestiti con procedure opache e potenzialmente fraudolente. Davanti a tutto questo, la Regione continua a tacere. È inaccettabile”.
“Presenterò una nuova interrogazione dopo quella già depositata nei giorni scorsi, ma mi aspetto che l’assessore Fabi venga immediatamente in Assemblea a riferire. I cittadini piacentini meritano una sanità efficiente, pulita e rispettosa. E oggi, quella fiducia, è a pezzi”, conclude Fiazza.
Murelli: “Ora la Regione commissari l’Azienda sanitaria”
«Avevo già chiesto, in Senato, il commissariamento dell’Ausl. Ritengo ora che, da parte della Regione, sia un passo doveroso per fare chiarezza, per consentire agli indagati di difendersi nel migliore dei modi, per tutelare le centinaia di dipendenti che lavorano ogni giorno con impegno e correttezza».
Lo afferma la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Sanità, lavoro e affari sociali. Il Carroccio era già intervenuto all’inizio di maggio sui diversi casi che hanno visto quattro medici protagonisti di vicende giudiziarie, di cui l’ultimo è stato un medico, ex primario di Radiologia, arrestato per violenza sessuale e stalking verso alcune dipendenti.
«Il sospetto che qualcosa non andasse nel management dell’Ausl era sotto gli occhi di tutti. Qui, però, ci troviamo davanti – prosegue la senatrice – a un provvedimento di chiusura indagini dove vengono contestati reati gravissimi per una pubblica amministrazione: dal peculato, al falso, alla turbata libertà degli incanti. Le persone coinvolte hanno venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere sentite, poi la procura potrebbe chiedere il loro rinvio a giudizio. E se avvenisse sarebbe complicato spiegare ai cittadini perché i vertici Ausl restino al loro posto». Murelli, che sottolinea l’importante e complessa indagine coordinata dalla Procura e svolta dalla Guardia di finanza, riflette sulle ipotesi di denaro pubblico che sarebbe stato usato in modo illecito – oltre venti milioni di euro – «più del disavanzo di bilancio 2024 che è di 12 milioni».
De Micheli (PD): “Magistratura farà piena luce, ma strumentalizzazioni del centrodestra da respingere”
“Sono certa che il lavoro della magistratura farà piena luce sulle presunte condotte illecite all’interno dell’azienda sanitaria di Piacenza, al centro delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza relative ad alcuni appalti e all’utilizzo di fondi del Pnrr. E credo che le persone indagate avranno tutte le possibilità di dimostrare di avere operato in maniera irreprensibile.
Allo stesso tempo intendo respingere con fermezza le becere strumentalizzazioni contro la dirigenza dell’Ausl di Piacenza portate avanti da diversi esponenti del centrodestra piacentino, che non perdono occasione per utilizzare indagini giudiziarie a fini meramente politici, dimenticando non solo le più elementari regole del diritto, ma anche i valori del garantismo, validi ovviamente solo per gli esponenti indagati o condannati del centrodestra nazionale.
Anche per questo voglio ribadire la mia vicinanza e il mio sostegno al personale sanitario e alla dirigenza dell’azienda piacentina, che ogni giorno lavorano per il bene della nostra collettività, tra mille difficoltà e problemi, ma sempre con specchiata professionalità”.
Lo afferma la parlamentare piacentina del Pd Paola De Micheli.
Opizzi (FdI): “Basta ambiguità. Serve un cambio di passo per tutelare i cittadini”
Le inchieste che stanno scuotendo la sanità pubblica piacentina non possono lasciarci indifferenti. Da tempo denunciamo l’esistenza di un modello gestionale opaco, inefficiente e ormai distante dai bisogni reali della popolazione. Oggi, con l’emergere di fatti gravi e preoccupanti, diventa ancora più evidente quanto fosse fondata la nostra preoccupazione
Come Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia, vogliamo innanzitutto esprimere la nostra vicinanza ai cittadini, che si ritrovano a subire disservizi, ritardi e una generale sfiducia in un sistema che dovrebbe proteggerli e curarli, non abbandonarli.
È giunto il momento di cambiare rotta. La sanità piacentina ha bisogno di una svolta profonda, fondata su valori chiari: legalità, competenza, trasparenza e responsabilità. Non servono più promesse o slogan: serve un nuovo modello di governo del servizio sanitario locale, più vicino alle persone e più libero da logiche di potere.
Siamo consapevoli che i problemi che stiamo affrontando sono complessi e non si risolvono con polemiche. Per questo, Fratelli d’Italia si rende disponibile a collaborare con l’attuale amministrazione regionale, senza preclusioni e nell’unico interesse del bene comune. Se c’è un terreno sul quale le differenze ideologiche devono sapersi fermare, è quello della salute dei cittadini.
Albasi e Quintavalla (Pd): “La salute dei cittadini resta la nostra priorità, necessario mantenere clima di responsabilità istituzionale”
“Prendiamo atto con rispetto delle indagini in corso sull’Ausl di Piacenza, con l’auspicio che possano contribuire a rafforzare il percorso di miglioramento già avviato. La salute dei cittadini è e resta la nostra priorità: per questo ogni occasione di verifica può e deve trasformarsi in un’opportunità per rendere il sistema sanitario ancora più solido ed efficiente”. Così, in una nota, i consiglieri regionali Lodovico Albasi e Luca Quintavalla (Pd).
“Ribadiamo la nostra fiducia nel lavoro della magistratura, della Guardia di Finanza e della Regione Emilia-Romagna – proseguono i consiglieri – certi che, qualora emergessero irregolarità, si agirà con la necessaria fermezza e trasparenza. In un momento così delicato, è essenziale mantenere un clima di responsabilità istituzionale. Non è il tempo della ricerca di visibilità personale, soprattutto se rischia di compromettere la reputazione di un’intera comunità di professionisti che ogni giorno, con serietà e dedizione, si prende cura delle persone”.
“Il potenziamento della sanità piacentina – dagli investimenti infrastrutturali ai servizi di prossimità – deve proseguire senza rallentamenti. Continueremo a lavorare con determinazione perché quanto programmato venga realizzato nei tempi previsti, a beneficio dell’intera comunità”, concludono Albasi e Quintavalla.
M5S: “PROJECT FINANCING? A RISCHIO INFILTRAZIONI, SERVONO DECISIONI CORAGGIOSE”
Le gravi indagini in corso sui presunti appalti truccati all’interno dell’Ausl di Piacenza non possono essere ignorate, tanto meno derubricate a fatti isolati. Venti persone indagate, tra cui il direttore generale, e una rete diffusa di illeciti nella gestione di fondi pubblici e Pnrr ci impongono di agire con decisione: la legalità è il fondamento imprescindibile dell’azione pubblica.
Una situazione che si somma al caso del primario arrestato per violenze sessuali, a lungo protetto da un clima di silenzio e complicità. Episodi apparentemente isolati, ma che scoperchiano un sistema di gestione della sanità piacentina che mostra crepe profonde e non più sostenibili. Troppo a lungo si è permesso che attecchisse un sistema distante dai principi di legalità e integrità, che dovrebbero invece rappresentare la base di ogni azione pubblica.
La Regione, chiamata quotidianamente a far fronte alle ristrettezze di bilancio, si trova spesso costretta a ridimensionare servizi e strutture a causa della scarsità di risorse disponibili, e proprio per questo non può tollerare il sospetto che tali risorse vengano dissipate alimentando un sistema di illeciti e pratiche distorte. Una serie di segnali che, sommati, impongono una riflessione profonda: appare irresponsabile procedere con l’intera operazione da quasi 300 milioni di euro per il nuovo ospedale di Piacenza, di cui 160 milioni tramite project financing, affidandolo a una dirigenza coinvolta in un sistema sotto indagine per gravi irregolarità. Un tale impianto rischia di diventare terreno fertile per ulteriori infiltrazioni e opacità.
Non si tratta della richiesta di una misura punitiva, ma di una necessaria azione di tutela dell’interesse pubblico. In un contesto segnato da dubbi e indagini, chiediamo che si adottino decisioni coraggiose sulla gestione degli appalti, per garantire un clima di piena trasparenza e integrità all’interno dell’Ausl di Piacenza.
Per queste ragioni, il Movimento 5 Stelle presenterà interrogazioni in Regione e in Parlamento per chiedere chiarimenti puntuali sulla gestione dei fondi PNRR, sulle procedure adottate per il project financing del nuovo ospedale e sul grado di consapevolezza e vigilanza da parte dei vertici amministrativi e politici. Vogliamo fare piena luce su ogni responsabilità, affinché episodi del genere non possano più ripetersi.
Lorenzo Casadei – Consigliere Regionale M5S Emilia-Romagna
Stefania Ascari – Deputata M5S
Fabio Magistrati – Coordinatore Provinciale M5S Piacenza
VIGNALI: “LE PRESUNTE IRREGOLARITÀ DI PIACENZA POTREBBERO NON ESSERE LE SOLE”
“Quanto sta emergendo sulle presunte gravi irregolarità nella gestione degli appalti per la case di comunità di Piacenza richiede una maggiore attenzione da parte della Regione su tutte le strutture sanitarie territoriali di quel genere che le AUSL emiliano-romagnole stanno realizzando con i fondi del PNRR.” Lo ha dichiarato il presidente del Gruppo Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Pietro Vignali, illustrando i motivi dell’interrogazione che ha presentato sui problemi che l’inchiesta della Procura di Piacenza potrebbe far emergere riguardo la gestione dei lavori per le numerose case di comunità che si stanno realizzando in tutta l’Emilia-Romagna.
“Lo scorso mese di febbraio ho approfondito in merito allo stato di avanzamento dei lavori dei 92 progetti di costruzione o sistemazione delle case di comunità da realizzare in Emilia-Romagna attraverso i fondi previsti dalla componente PNRR 1.1: 6 sono stati oggetto di rimodulazione delle fonti di finanziamento (il quadro economico è stato implementato con risorse aziendali), 66 hanno avuto accesso a ulteriori fondi provenienti dal Fondo Opere Indifferibili (FOI), per le altre 20 sono stati previsti stralci funzionali /funzionanti per realizzare alcune parti solo al grezzo poiché i fondi erogati non riuscivano a coprire i costi lievitati – ha proseguito Vignali – Secondo le autorità inquirenti e comunque salvo il rispetto delle prerogative delle difese, per le tre case di comunità piacentine di via Gadolini, Fiorenzuola e San Nicolò beneficiarie anche dei finanziamenti FOI, alcuni dirigenti avrebbero attestato falsamente la conformità dei progetti definitivi a quelli preliminari certificando il rispetto di criteri tecnici ed economici, nonostante evidenti criticità. Con questa validazione artificiosa sarebbero riusciti a rientrare nei termini chiesti dai bandi di finanziamento europei. La gestione, perlomeno da chiarire, da parte dell’AUSL di Piacenza potrebbe non essere la sola. Anche perché, il procedimento comune per questi interventi è che i progetti dovevano essere valutati in tre diversi passaggi: dalle stesse AUSL, in Regione e dagli uffici statali che gestiscono i fondi PNRR. Un percorso dunque complesso che ha comportato per almeno 20 di queste strutture la realizzazione solo parziale con parti che rimarranno al grezzo e nel quale potrebbe essere sfuggito qualcosa e commesse irregolarità. Credo pertanto sia opportuno un supplemento di attento monitoraggio da parte della Giunta regionale.”
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