“In virtù del suo doppio ruolo pubblico, Caruso aveva una posizione rilevante nella cosca”.
Associazione per delinquere di stampo mafioso, truffa aggravata, estorsione, corruzione. Nell’ottobre scorso il tribunale di Bologna aveva condannato a vent’anni di reclusione Giuseppe Caruso, l’ex presidente del consiglio comunale di Piacenza. Caruso era finito in manette il 25 giugno 2019 nell’ambito dell’operazione Grimilde. Oggi arrivano le motivazioni della sentenza, illustrate dal gip della procura di Bologna, Sandro Pecorella.
“Caruso ha una posizione che, anche solo per il suo ruolo pubblico doppio come funzionario delle Dogane e come esponente politico, non è quella di ultimo sgarrista della cosca, ma una posizione più rilevante”.
Caruso, avrebbe agito illegalmente nella veste di funzionario della Dogana. Secondo gli inquirenti è “ritenuto appartenente al gruppo mafioso capeggiato dagli altri”, Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri.
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