«Proviamo a ricapitolare. I tifosi della Curva Nord del Piacenza vogliono ricordare due fratelli scomparsi di recente che hanno fatto la storia del tifo biancorosso. Così si pensa di realizzare, grazie al talento di un’artista di fama, un murale. Questo murale viene fatto, a costo zero per la collettività, dentro lo stadio Garilli, dove i due tifosi hanno passato una fetta della loro vita, con l’approvazione unanime del Piacenza Calcio e del Comune. Ma a qualcuno, per mere ragioni di strumentalizzazione elettorale, questo non sta bene». Marco Colosimo, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e candidato consigliere della lista del partito di Giorgia Meloni, se la prende con la «strumentalizzazione politica innescata dalla sinistra a danno dell’iniziativa in ricordo dei fratelli Marco e Davide Reboli».
«La raccolta firme – ricorda Colosimo – promossa e spinta da diversi candidati di varie liste del centrosinistra e della sinistra, serve solo a qualcuno per darsi un tono sui social e acchiappare un po’ di attenzione. Le critiche alle idee politiche dei fratelli Reboli e alla mentalità ultras, promosse “post mortem”, le trovo squallide. Questi candidati della sinistra non potevano alimentare un dibattito prima? Dovevano aspettare la morte dei due tifosi, l’iniziativa del murale e, soprattutto, l’imminenza delle elezioni, per parlarne? Trovo inoltre assurdo che un gruppetto di piacentini che non hanno avuto a che fare mai nulla con il Piacenza Calcio e il tifo si metta a contestare un murale tra i tornelli e le scale del settore dei Distinti. Tuttavia sono sicuro che, il giorno dopo la fine delle elezioni, lo sdegno nei confronti del murale si azzererà».
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