Paranormale, anche ricercatori piacentini al meeting internazionale di Epas – FOTO

Anche una nutrita delegazione da Piacenza al meeting internazionale di Epas, European Paranormal Activity Society. Come ogni anno i membri dell’associazione, presente in tutto il continente e non solo, si sono dati appuntamento. Un evento per tracciare un bilancio della stagione appena trascorsa, scambiarsi opinioni ed effettuare un’indagine collettiva sul campo.

Quest’anno il ritrovo è stato in Italia; precisamente tra le montagne di Fenestrelle, in provincia di Torino, dove si erge la più grande fortezza militare d’Europa. Dal 27 al 29 settembre si sono incontrati ricercatori del paranormale provenienti da Gran Bretagna, Irlanda, Malta e addirittura Scandinavia; studiosi che nei rispettivi paesi ricoprono un ruolo autorevole quando si parla di leggende, misteri e fenomeni inspiegabili. Tra questi il finlandese Marko Keskitalo, volto noto della televisione: il programma Aavedata, di cui è curatore, è divenuto negli anni un vero cult, anche all’estero.

Come detto erano presenti anche ricercatori da Piacenza: spesso e volentieri, infatti, il nostro territorio è stato oggetto di indagini da parte di Epas. Ricordiamo i sopralluoghi al castello di Rivalta, villa Carenzi, al preventorio di Bramaiano, al castello di Vigoleno; solo per citarne alcuni.

Una realtà credibile

Durante il meeting i presenti hanno rinnovato i vertici dell’associazione. Massimiliano Maresca e Giuseppe Ferrara si confermano rispettivamente presidente e vicepresidente; mentre il britannico Darren Jensen è il nuovo coordinatore internazionale, ricevendo il testimone dall’olandese Daniel Blom.

Epas nasce alla fine del 2011 e ad oggi rappresenta una delle realtà più credibili nel panorama, spesso ridicolizzato, della ricerca sui fenomeni fortiani. L’associazione ha saputo conquistare negli anni la fiducia di enti pubblici, amministrazioni territoriali e scettici; il tutto grazie a un approccio scientifico e oggettivo, scevro da spettacolarizzazioni e secondi fini. Epas raccoglie appassionati e studiosi di ogni estrazione sociale che hanno scelto di coltivare questa passione con dedizione e serietà. Senza scopo di lucro.

La rivalutazione storico culturale dei luoghi

Da qualche tempo Epas ha aggiunto una nuova freccia al proprio arco; “Nei primi tempi ci concentravamo esclusivamente sull’approfondimento dei fenomeni paranormali – spiegano Maresca e Ferrara – poi abbiamo riflettuto sul fatto che le leggende e i misteri sono strettamente vincolati alla storia di un determinato edificio. Per questo abbiamo iniziato ad ampliare le nostre ricerche approfondendo e raccontando la vita dei vari luoghi, siano essi castelli, borghi, strutture abbandonate”.

Una vera e propria rivalutazione storico-culturale, insomma: “Ogni nostra indagine viene raccontata in documentari montati dai nostri tecnici specialisti. I filmati vengono caricati sui nostri canali social, presentati nel corso di eventi e convegni o ceduti alle reti televisive che ne fanno richiesta. In questo modo ogni nostro sopralluogo diventa un’occasione di promozione territoriale e turistica. Non a caso sono sempre più numerosi gli enti e le amministrazioni che richiedono la nostra presenza: in questo modo le nostre indagini contribuiscono anche alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e artistico”.

Col passare degli anni, sempre più gruppi di ricerca hanno scelto di aderire al progetto, e così l’associazione si è ben presto trasformata in un vero e proprio network internazionale. E come è giusto che sia, almeno una volta all’anno è buona norma incontrarsi per scambiarsi esperienze e consigli, tracciare bilanci, affrontare insieme problematiche e sorridere dei successi ottenuti nel corso dell’anno.

Il forte di Fenestrelle

Il meeting internazionale, come detto, si è tenuto al Forte di Fenestrelle. Una struttura militare straordinaria che si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre tre chilometri e una superficie complessiva di 1.350.000 metri quadrati. I lavori di costruzione iniziarono nella primavera del 1728 per terminare nel 1850. I tecnici dei vari team internazionali hanno condotto un’accurata indagine, sia durante il giorno che nel corso della notte: “In tre giorni abbiamo raccolto una quantità impressionante di materiale che ora dovrà essere vagliato e analizzato con cura. Filmati, fotografie, registrazioni audio: ci aspetta un lungo lavoro”, spiegano i tecnici. Insomma, la ricerca continua.

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