Economia

Sciopero generale il 24 novembre: in piazza le “tute blu” e il commercio, si fermano agroalimentare, edilizia e i lavoratori Amazon

Dopo gli ottimi risultati dello sciopero di scuola, logistica e funzione pubblica di venerdì scorso è tutto pronto per lo sciopero generale di venerdì 24 novembre a Piacenza, secondo appuntamento per dare voce e forza al mondo del lavoro e alle istanze sociali che non trovano spazio nella Legge di Bilancio del Governo Meloni.

Le categorie che incroceranno le braccia

Incroceranno le braccia per l’intera giornata (8 ore) a Piacenza i metalmeccanici, il comparto del commercio e dei servizi, dell’agroalimentare, dell’edilizia, del chimico, dell’energia e del tessile e ancora bancari e assicurativi, comunicazione e precari, e i pensionati, tra le categorie più ”scottate” dal governo Meloni finora. Spazio, inoltre, al tema della violenza sulle donne, con interventi che partiranno dalla paradigmatica fine di Giulia Cecchettin e delle polemiche annesse.

L’appuntamento per gli scioperanti è in piazza Cavalli alle 9:30 per il concentramento, da lì spazio alla voce dei lavoratori e alla fine, intorno alle 11, la formazione del corteo che si dirigerà verso la prefettura dove una delegazione sarà ricevuta dal prefetto.

Flash mob per la pace

Spazio, inoltre, per la richiesta di un cessate il fuoco con un flash mob per la pace. Sarà presente a Piacenza il segretario nazionale Uilcom, Salvo Ugliarolo, a cui spetterà chiudere gli interventi di lavoratrici e lavoratori che si alterneranno in piazza Cavalli dalle 9:30. In piazza a Piacenza, in occasione dello sciopero generale, porteranno le loro istanze anche i lavoratori in sciopero ad Amazon a Castelsangiovanni di Filcams Cgil e Uiltucs Uil, impegnati nelle proteste globali del “Make Amazon Pay”.

“L’obiettivo dello sciopero è duplice – spiegano Ivo Bussacchini, segretario generale Cgil Piacenza e Francesco Bighi, segretario Uil Piacenza –  sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi criticità che la bozza di Legge di Bilancio porta con sé e, contestualmente, chiedere al Governo di assumere i provvedimenti in materia di lavoro, fisco, sicurezza, previdenza, sanità e politiche industriali, necessari a ridurre le diseguaglianze nel Paese. Le politiche da mettere in campo devono aiutare ultimi e penultimi, coloro che stanno peggio: la nuova legge di bilancio va nella direzione opposta, non mette al centro gli interessi di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati che sono coloro sulle cui spalle si regge il Paese”

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