Stamane, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo hanno condotto in carcere Adriano Casella, condannato per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
La procura lo aveva condannato per i fatti avvenuti nel luglio del 2013. L’uomo aveva prima sedato con una dose non mortale di sonnifero e poi ucciso il padre. Omicidio commesso con un colpo di pistola normalmente utilizzata per sopprimere il bestiame, occultato momentaneamente il cadavere in cantina e successivamente con l’aiuto della sorella trasferito con un’autovettura in San Michele di Morfasso.
Casella aveva quasi dilapidato del tutto il patrimonio di famiglia perché in più circostanze consegnava ad una prostituta, con la quale aveva avviato una relazione sentimentale, circa 50.000 euro. Il padre, su pressione della compagna era stato individuato quale elemento resistente.
Era agli arresti domiciliari in Varazze (SV) presso il centro terapeutico riabilitativo “La Tolda”. Gli uomini del Nucleo Investigativo stamane, dovendo dare esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Bologna, lo hanno condotto in carcere a Genova. Dovrà scontare 19 anni 1 mese e 17 giorni. Sarà scarcerato nel luglio del 2036.
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