
“Sicurezza: basta divisioni, serve responsabilità”. Ci preoccupa profondamente l’atteggiamento di alcuni esponenti del centrodestra piacentino, che in queste ore sembrano più interessati a imbastire un astioso processo alle intenzioni che a costruire soluzioni condivise. Troviamo grave che la sindaca Katia Tarasconi, nel momento in cui esprime una solidarietà sincera alla collega di Castelsangiovanni, Valentina Stragliati, per l’episodio dell’accoltellamento accaduto in piazza XX Settembre, venga accusata di falsità e strumentalizzazione. Perché mai la vicinanza di una sindaca chiamata a gestire episodi delittuosi gravi dovrebbe essere messa in discussione?”. Così Luca Dallanegra, Capogruppo Lista Civica per Piacenza.
La nota di Luca Dallanegra
Condividiamo e rilanciamo l’appello del ministro piacentino Tommaso Foti a unire le forze e affrontare il tema sicurezza con senso di responsabilità, evitando semplificazioni e divisioni che alimentano solo conflitti e tensioni sociali.
La violenza va condannata senza se e senza ma. Il mondo si divide tra chi commette reati e chi non li commette, non tra italiani e stranieri. È innegabile che certi episodi coinvolgano più spesso persone di origine straniera, ma ciò non giustifica derive pericolose e narrazioni basate sul colore della pelle o sulla provenienza: non portano nulla di buono alle comunità, né al dibattito pubblico.
È bene ricordare che sindaci e Comuni hanno competenze limitate in materia di sicurezza e ordine pubblico, che sono prerogative statali. Dirlo non significa “scaricare il barile”, ma chiarire ruoli e responsabilità. Non per questo la nostra amministrazione si è mai tirata indietro: al contrario, è costantemente presente nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura e ha messo in campo numerose iniziative concrete per la sicurezza urbana.
Chi vuole discutere dei massimi sistemi e delle politiche nazionali faccia pure, ma troviamo inaccettabili i processi alle intenzioni e le accuse pretestuose di chi alimenta divisioni per raccogliere qualche consenso in più. Noi preferiamo lavorare, collaborando con le forze dell’ordine e con tutti coloro che intendono impegnarsi seriamente per la sicurezza, nel rispetto delle competenze di ciascuno.
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