Aggressione al pronto soccorso, Tarasconi: “Serve presidio fisso di polizia h24”. Il sindacato SIAP: “Richiesta fantasiosa”. Centrodestra: “Il ministero assegni personale”

L’aggressione ai danni degli operatori sanitari al pronto soccorso di Piacenza innesca le reazioni politiche in merito al posto fisso di polizia, attualmente limitato all’orario diurno.

Medici aggrediti, Tarasconi: «Serve un presidio h24 delle forze dell’ordine al Pronto soccorso»

«E’ necessario ripristinare il presidio fisso delle forze dell’ordine all’interno del Pronto soccorso di Piacenza 24 ore al giorno. Fortunatamente, dopo anni di assenza, oggi è presente la polizia dalle 8 alle 14, ed è già tantissimo. Ma evidentemente non è sufficiente: certi episodi parlano da soli». Gli episodi a cui fa riferimento Katia Tarasconi, candidato sindaco di Piacenza, riguardano l’escalation di violenza che vede come vittime gli operatori sanitari. L’ultimo in ordine di tempo è di ieri pomeriggio: un giovane ha preso a pugni medici e infermieri del Pronto soccorso intenti a medicare una ragazza che aveva appena riferito di essere stata aggredita dal suo ex. «E pensare – prosegue Tarasconi – che in questo periodo più che mai dovremmo essere consapevoli del ruolo di questi professionisti. Un ruolo che la pandemia avrebbe dovuto mostrarci in tutta la sua fondamentale rilevanza nella società».

Eppure casi come quello di ieri sono ormai all’ordine del giorno, tant’è che il tema è diventato oggetto di convegni e dibattito. «Per quanto mi riguarda – commenta Katia Tarasconi – sarebbe stato assurdo immaginare una serie di aggressioni di questo tipo. Se non fosse per le cronache, non ci crederei. Eppure è così. Qualcosa è cambiato nella percezione e nei comportamenti di una parte di cittadini. Chi dà in escandescenze c’è sempre stato ma erano casi isolati. Ora la frequenza con cui gli operatori sanitari vengono insultati, nella migliore delle ipotesi, o presi a botte fa veramente riflettere». «Ma mentre riflettiamo sulla radice del problema – conclude la candidata – è fondamentale mettere in sicurezza luoghi di cura in emergenza come il Pronto soccorso. Non è certo compito del sindaco decidere come vadano organizzate le forze dell’ordine statali, che già fanno tantissimo, ma, nell’ambito di una sempre maggiore collaborazione proprio tra le forze dell’ordine dello Stato e il Comune con la propria polizia locale, ci impegniamo fin da ora a garantire un presidio particolare che garantisca la sicurezza e l’incolumità di medici e infermieri che lavorano in prima linea anche di pomeriggio, di sera e di notte». 

Il sindacato di polizia SIAP: “Prima di chiedere cose fantasiose, buone per la propaganda elettorale, come ha fatto la Tarasconi, farebbe meglio ad informarsi”

È stato già un successo, con l’attuale organico, aprire il posto di polizia all’ ospedale la mattina e pomeriggio e per questo ringrazio l’attuale questore . Per aprire nelle 24 ore in modo permanente, tra turni riposi e ferie ci vogliono almeno 8 persone. Prima di chiedere cose fantasiose, buone per la propaganda elettorale , come ha fatto la Tarasconi, farebbe meglio ad informarsi . Però mi chiedo dove  era la Tarasconi, quando noi del Siap manifestavamo davanti l’ospedale per protestare contro la chiusura che avvenne nel 2014 . Lottammo  come  i forsennati per mantenere  aperto il posto di polizia,   e ringrazio ancora chi ci ha dato una mano allora e presenziò con noi alla manifestazione . Sandro Chiaravalloti segretario Siap Emilia Romagna 

Centrodestra: “Sempre attenti al tema del posto fisso di polizia, anche lontani dalla campagna elettorale”

Nell’ esprimere piena e sincera solidarietà al personale sanitario vittima di un’assurda aggressione nell’espletamento della propria meritoria attività, ricordo alla candidata  della sinistra che, solo dopo sei anni dalla sua chiusura –  chiusura avvenuta quando la sinistra era al governo della città – il posto di polizia fisso all’ospedale di Piacenza ha riaperto due anni fa, anche se solo con orario diurno . E ciò proprio per cercare di limitare le aggressioni agli operatori sanitari che negli anni di chiusura hanno più volte denunciato inascoltati la situazione. All’evidenza però l’obiettivo e’ raggiungibile – da una parte – solo con un’adeguata assegnazione di personale delle Forze dell’Ordine e, quindi, da parte del  Ministero dell’Interno e – dall’altra – con  adeguati interventi anche di prevenzione e protezione dell’azienda Ausl di Piacenza. Il tutto se si vuole davvero concorrere ad evitare il ripetersi di episodi di violenza che, quando come nel mese dello scorso marzo, sono stati analizzati in un apposito convegno hanno visto la presenza non solo di numerosi esperti, ma anche del sindaco Patrizia Barbieri, a dimostrazione dell’interesse non elettorale dell’amministrazione comunale al tema. Convegno cui risultava assente, invece, la candidata sindaco della sinistra, probabilmente perché non ancora in campagna elettorale.

Tagliaferri (FdI): “Stop a violenze contro sanitari”

“Lo dice anche Federfarma: per ridurre il rischio di violenze contro medici, infermieri e personale ospedaliero bisogna migliorare la qualità dei luoghi di lavoro. Tradotto: è ora che la Regione investa davvero in sanità aumentando il personale in servizio per ogni turno. Ancora una volta a Piacenza chi si prende cura della nostra salute è stato vittima di violenze: e come sempre invece che trovare una soluzione c’è chi ha alzato la voce pontificando, dimenticando chi e quando sono stati fatti i tagli alla sicurezza e alla sanità. Pensano che i cittadini non abbiano memoria, ma poi ci sono i fatti, quelli veri: donne e uomini che rischiano la vita lavorando e che meritano risposte concrete. Visto che la sanità è materia regionale è arrivato il momento che la Regione si assuma le proprie responsabilità”.

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