
“L’incendio divampato tra il 7 e l’8 giugno nella discarica Iren di Borgoforte riporta al centro dell’attenzione una criticità mai risolta e da noi più volte segnalata, ultima volta tramite Pec dell’ottobre scorso: l’assenza di un presidio interno stabile di sorveglianza e pronto intervento”. Lo sostiene la Fp Cgil di Piacenza, che rende noto una comunicazione ufficiale datata 11 ottobre 2024 in cui sollevava preoccupazioni proprio in merito alla sicurezza del sito e all’assegnazione di mansioni di sorveglianza a personale non specificamente formato e in numero insufficiente.
La nota della Cgil
Il rogo, per le sue dimensioni, ha richiesto oltre dodici ore di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, con il supporto di colleghi da fuori Piacenza. L’evacuazione del personale è avvenuta senza conseguenze, ma “l’episodio evidenzia ancora una volta la fragilità delle misure di prevenzione attualmente in vigore” commenta Antonio De Leo della Fp Cgil di Piacenza.
Già nell’autunno scorso la Fp Cgil era intervenuta sulla decisione di Iren Ambiente di estendere le mansioni di controllo e intervento da parte dei lavoratori – non formati per gli specifici compiti – anche alle aree esterne della discarica oltre che al solo impianto di incenerimento.
Tale scelta organizzativa, infatti, ha comportato un aumento significativo delle responsabilità e dei rischi per i lavoratori, soprattutto in situazioni di emergenza come quella appena verificatasi.
“La Fp Cgil” – spiega ancora De Leo – aveva segnalato l’assenza di un contingente interno, adeguatamente addestrato, reperibile e dotato di mezzi idonei per gestire situazioni critiche. Tra le proposte da noi avanzate figuravano l’istituzione di un presidio antincendio permanente, la predisposizione di sistemi di monitoraggio continuo e l’attivazione di strutture dedicate al controllo perimetrale. Abbiamo chiesto con forza incontri specifici sull’argomento, ma Iren non ha mai dato riscontro”.
“L’assenza di un’organizzazione interna strutturata per la sorveglianza e la risposta rapida agli eventi critici in un contesto come quello della gestione dei rifiuti, espone lavoratori, impianti e cittadini a rischi non tollerabili. Non si è trattato di una fatalità, ma dell’effetto diretto di scelte gestionali che per mesi hanno ignorato gli appelli alla sicurezza. Non si può pretendere che il personale affronti scenari complessi senza strumenti adeguati, senza formazione specifica e senza le necessarie tutele. In caso di emergenze multiple, si rischia di attribuire a un solo operatore il compito, impossibile, di essere ovunque nello stesso momento”.
Fp Cgil torna quindi a chiedere l’immediata attuazione delle misure già proposte. “In assenza di riscontri concreti – conclude De Leo – Ci riserviamo ogni azione utile alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. È tempo che parte degli utili dell’impresa – € 110.833.196,00, secondo i più recenti bilanci disponibili – vengano investiti per proteggere i lavoratori, i cittadini di Piacenza e lo stesso patrimonio aziendale prima che sia troppo tardi”.
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